Cepagatti, accoltellato dall’amico dopo una lite per una partita di pallone

Ragazzo di 19 anni aggredito fuori da un locale: denunciato l’aggressore

CEPAGATTI. «Futili motivi». Sui verbali dei carabinieri, si dice che la lite che sabato notte ha portato all’ospedale un ragazzo di 19 anni, accoltellato, è scoppiata per cose da niente, forse, una partitella a pallone. Ma i carabinieri stanno ancora indagando sui legami che ci sono tra lo studente ferito, F.D.G. di Cepagatti, trovato a terra in una pozza di sangue nei pressi di un giardino pubblico, e il suo aggressore, un altro ragazzo, stessa età, algerino.

L’allarme è scattato intorno alle 2 della notte tra sabato e domenica quando ai carabinieri è arrivata la segnalazione di una lite tra ragazzi all’esterno di un locale di Cepagatti. Una lite finita nel sangue che, se non è diventata una tragedia, è stato soltanto per un pugno di centimetri, quanto sarebbe bastato alla lama del coltello per incidere vene e arterie vitali. Dopo la chiamata, i carabinieri si sono messi alla ricerca e hanno trovato il giovane, solo, steso a terra e sanguinante. Immediati i soccorsi del 118 che hanno riscontrato una profonda ferita da taglio sul gluteo sinistro: un accoltellamento nel buio. Da qui sono partiti i primi rilievi dei carabinieri. Mettendo insieme le tessere di quanto accaduto nei minuti precedenti l’aggressione, i carabinieri hanno capito che il ragazzo ferito aveva appena avuto un diverbio con il coetaneo di origini nordafricane. Poi, la lite si sarebbe fermata ma soltanto per poco: l’aggresso si sarebbe procurato un coltello da cucina e si è ripresentato per continuare la discussione con il rivale. Dalle parole si è passati ai fatti: spinte, calci e pugni. Tanto che la giacca del nordafricano si è strappata: sul posto i carabinieri hanno trovato il brandello del giubbino dell’aggressore che si è staccato durante la colluttazione. Trovato anche il coltello utilizzato, ancora sporco di sangue.

A questo punto, con la ricostruzione già delineata, i carabinieri hanno cominciato le ricerche dell’aggressore. Ci hanno messo davvero poco i carabinieri a dare un nome e un cognome all’aggressore e a trovare la sua abitazione. E lui non aveva fatto tanta strada: si era nascosto nei sotterranei della propria abitazione. I carabinieri hanno anche ritrovato il giubbino strappato durante l’aggressione. Il giovane nordafricano, incensurato, è stato denunciato per lesioni aggravate, mentre la vittima è stata ricoverata con 20 giorni di prognosi nel reparto di Chirurgia dell’ospedale di Pescara.

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