Cerceo: «Con le dimissioni non si rischia un rinvio del voto»

PESCARA. Le dimissioni in blocco dei consiglieri comunali possono far slittare le elezioni di un anno? «Non c’è nessun pericolo», risponde l’avvocato Giulio Cerceo, esperto di Diritto amministrativo....

PESCARA. Le dimissioni in blocco dei consiglieri comunali possono far slittare le elezioni di un anno? «Non c’è nessun pericolo», risponde l’avvocato Giulio Cerceo, esperto di Diritto amministrativo. Di parere diverso alcuni dirigenti dell’amministrazione. I dubbi, in realtà, nascono dalla lettura della legge del 7 giugno 1991, numero 182, sulle «Norme per lo svolgimento delle elezioni dei consigli provinciali e comunali». All’articolo 2 della legge è scritto: «Le elezioni dei consigli che devono essere rinnovati per motivi diversi dalla scadenza del mandato si svolgono nella giornata domenicale di cui all’articolo 1, se le condizioni che rendono necessario il rinnovo si siano verificate entro il 24 febbraio, ovvero nello stesso periodo dell’anno successivo, se le condizioni si sono verificate oltre tale data». Ma, a detta dell’avvocato Cerceo, il caso di Pescara non rientrerebbe in questa fattispecie. «Non c’è alcun rischio di rinvio delle elezioni con le dimissioni dei consiglieri», spiega, «perché è già fissata la scadenza naturale del mandato del sindaco e sono state già fissate le elezioni. La norma in questione parla di rinnovo per motivi diversi dalla scadenza e non è questo il caso. Qui siamo di fronte a una scadenza naturale. Ben diversa era la situazione a Montesilvano, dove invece il consiglio non doveva essere rinnovato per scadenza naturale imminente». «Le dimissioni», conclude Cerceo, «non fanno altro che anticipare di un mese questa scadenza già fissata per aprile».