Cesa lancia Guerino Testa e attacca i transfughi Udc

Il segretario nazionale dell’Unione di centro al comitato del candidato sindaco «Quello che è successo a Pescara è una schifezza, alcuni sono andati a sinistra»

PESCARA. «Vincenzo Dogali, Licio Di Biase, Riccardo Padovano e Roberto De Camillis. Tutti e quattro mi avevano assicurato il totale appoggio alla mia candidatura. Poi, invece, hanno fatto un’altra scelta». È una sorta di lista di proscrizione, quella elencata ieri pomeriggio, nel suo comitato elettorale, da Guerino Testa candidato sindaco del Nuovo centrodestra, in occasione della presentazione di una delle quattro liste che lo sostengono, l’Unione di centro. E Testa ha scelto il giorno dell’arrivo del segretario nazionale Lorenzo Cesa, tra l’altro candidato alle elezioni europee come capolista nella circoscrizione sud, per elencare i quattro «reprobi», a suo modo di vedere.

Se si esclude infatti De Camillis, che ha creato una sua lista per candidarsi a sindaco, gli altri hanno optato per candidature nel centrosinistra (Di Biase al consiglio regionale). Insomma, Testa non s’è fatto scappare l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. «Ma io ritengo», ha proseguito, «che i cittadini di Pescara non abbiano l’anello al naso. Dunque, questi candidati verranno bocciati sonoramente dall’elettorato», ha pronosticato. «E dimostreremo che chi ci ha abbandonati, ha fatto una scelta sbagliata». «Anzi», si è auspicato ancora Testa, «è possibile vincere anche al primo turno».

Nomi e cognomi, quelli enumerati da Testa, sollecitati dalle parole di Cesa che lo aveva preceduto. «Quello che è successo all’Udc di Pescara», aveva infatti aperto il leader nazionale dell’Unione di centro, in Abruzzo per la sua campagna elettorale, «è una schifezza. Alcuni sono andati a sinistra», ha stigmatizzato Cesa, «oppure creando una propria listarella, solo per farsi eleggere. Bisogna smetterla con questi comportamenti», ha poi sottolineato, dimenticando però le ultime vicende dell’Udc nazionale sui cambi di schieramento (e quella che, una volta, veniva chiamata la «politica dei due forni»), ipotizzando, più cautamente dell’aspirante sindaco, che «Testa andrà al ballottaggio». Un’alleanza Udc-Ncd, ha spiegato ieri Cesa, alla presenza, tra gli altri, della coordinatrice regionale dell’Ncd Federica Chiavaroli e dell’assessore provinciale Valter Cozzi, «che non è nata solo per le elezioni europee, ma per continuare anche dopo, con lo scopo di fondare la casa dei moderati». Una spaccatura, quella all’interno dell’Udc pescarese, di cui gli echi ieri si sono sentiti anche nelle parole di Chiavaroli. «C’era qualcuno, in città», ha ricordato la leader regioanle dell’Ncd, «che fino a non molto tempo fa, spargeva delle voci che piazzavano il partito dell'Udc in un’altra metà campo», ha sottolineato riferendosi al centrosinistra. «Ma invece s’è schierato in quest’altra metà. E Cesa ci ha messo faccia e simbolo». «L’Udc», è intervenuto l’assessore provinciale, «ha fatto una scelta chiara». Con l’appuntamento di ieri, Testa ha concluso anche le presentazioni delle quattro liste che lo appoggiano. Le altre due, oltre all'Ncd e all'Udc, sono Pescara in Testa e il movimento cattolico Rinascita Popolare.

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