Cofa, ultimatum della Regione: tre mesi per trovare l’accordo

La Regione: senza l'accordo faremo il bando di vendita. Camera di commercio al bivio

PESCARA. La Regione detta i tempi dell’accordo per la vendita dell’ex Cofa: tre mesi al massimo per riallacciare il dialogo interrotto e siglare l’intesa definitiva con la Camera di commercio. Altrimenti si procederà con un bando pubblico per la vendita dell’area del vecchio mercato ortofrutticolo a pochi metri dal ponte del Mare e dal porto turistico.

Nelle prossime settimane, il sindaco Luigi Albore Mascia tenterà il tutto per tutto per convincere il presidente della Camera di commercio Daniele Becci ad accettare un nuovo accordo di programma sulla riqualificazione del sito oppure, in alternativa, ripartire dalla pianificazione complessiva del Piano particolareggiato 2 (Pp2), evitando così le forche caudine di un consiglio comunale segnato dall’ostruzionismo della minoranza.

Il vertice che si è svolto ieri pomeriggio in Municipio tra i rappresentanti di Comune, Provincia, Regione e Camera di commercio - hanno partecipato il sindaco Mascia, il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, il consigliere regionale e comunale Lorenzo Sospiri, il presidente della Provincia Guerino Testa con il capo di gabinetto Alfredo Cremonese, il presidente della Camera di commercio Becci, l'assessore comunale alla Gestione del Territorio Marcello Antonelli e il direttore generale del Comune Stefano Ilari - si è concluso con l’impegno a riferire i termini della discussione ai membri della giunta camerale, in modo da verificare se sussistono ancora i presupposti per acquistare e restituire alla città una fetta di territorio nevralgica attualmente in stato di abbandono. «Ci riuniremo a metà mese», ha detto Becci, «e vedremo cosa si può fare ancora, fermo restando che la Camera di commercio aveva già chiuso la partita settimane fa, quando sono scaduti i termini per la ratifica dell’accordo di programma. Ma questa è una questione che sta a cuore all’intera città ed è positivo che quattro enti pubblici stiano dialogando per il bene del territorio». «Non intendiamo abbandonare proprio ora», ha detto Mascia, «smaltita la delusione, c'era la necessità di verificare l'interesse di tutti gli enti a riannodare le fila del discorso e a proseguire lungo la strada intrapresa, individuando l'iter da perseguire».

Il primo punto fermo, emerso nel vertice in Comune, è che la vendita delle aree ex Cofa rappresenta «un atto ineludibile» e quindi la Regione non può cederle gratuitamente al Comune. La vendita delle superfici dovrà garantire gli introiti previsti dalla Regione come co-finanziamento dei fondi Fas. L’unica alternativa è il bando pubblico, che in caso di mancato accordo sarà emanato tra tre mesi.

Sempre ieri pomeriggio si è svolto un incontro tra il Pd, il presidente di Confindustria Enrico Marramiero e il direttore Luigi Di Giosaffatte. «Le forze politiche risolvino i loro contrasti», ha detto Marramiero, «sulla questione dell’ex Cofa è necessaria la condivisione di tutti, centrodestra e centrosinistra».

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