unità di terapia Neurovascolare

Colpiti da ictus, ecco la terapia innovativa «Riattiva il cervello»

PESCARA. Oltre 200 persone, tra i 16 e gli 80 anni, sono state monitorate e salvate dopo un attacco di ictus grazie alla trombolisi sistemica. Si tratta di una terapia che si somministra per via...

PESCARA. Oltre 200 persone, tra i 16 e gli 80 anni, sono state monitorate e salvate dopo un attacco di ictus grazie alla trombolisi sistemica. Si tratta di una terapia che si somministra per via endovenosa altamente all'avanguardia sperimentata con successo da 8 anni nell'unità di terapia Neurovascolare (anche conosciuta come Stroke Unit, settimo piano ala sud dell'ospedale) diretta da Gabriele Lombardozzi, 61 anni, pescarese, reumatologo fisiatra con specializzazione in medicina osteopatica e agopuntura. Il primario è affiancato dai dottori Maria Ciarniello, Francesco Di Blasio, Antonio Latorre, Michelina Solferino, due radiologi interventisti, il coordinatore infermieristico Alessio Sichetti, i fisioterapisti Alessandro Primavera e Grazia Sassano.

Il reparto – fondato nel 2008 dall’attuale manager Asl Armando Mancini che lo ha diretto fino all'anno scorso per poi passare il testimone a Lombardozzi – conta più di 500 ricoveri l'anno (i pazienti arrivano anche dal Chietino e dal Molise) per 9 posti letto (ieri c’erano 12 malati tra i 45 e i 70 anni) per patologie legate alla diagnosi e alla cura dell'ictus cerebrale in fase acuta. I pazienti, seguiti da un’équipe di 5 medici e 16 unità tra infermieri specializzati e operatori socio sanitari, vengono controllati h24 da di monitor posti accanto al letto e attraverso un cervellone centrale che tiene sotto controllo, momento per momento, i parametri vitali del degente.

Dottor Lombardozzi, che cos'è l'ictus, come si manifesta e come si previene?

L'ictus è una malattia acuta cerebrale che deriva dalla occlusione (ictus ischemico) o dalla rottura (ictus emorragico) di un’arteria. Si tratta di un evento talvolta drammatico o fatale. È possibile che i sintomi regrediscano o che rimanga una invalidità di grado variabile. Entro le prime ore il rischio di mortalità dipende dal tipo di lesione, dalla sua estensione e localizzazione. Il soggetto colpito da ictus ha difficoltà a parlare, disturbi visivi, non riconosce le persone, ha una riduzione della sensibilità degli arti, difficoltà di deambulazione. La prevenzione si fa tenendo sotto controllo i fattori di rischio: ipertensione, fumo, diabete mellito, ipercolesterolemia.

Come funziona la trombolisi sistemica? Questa terapia può essere applicata a tutti i pazienti?

No, ci sono molte variabili nell'applicazione della terapia che può essere altamente a rischio, financo mortale. Quindi è necessario che sia decisa dal medico guardando ai parametri del momento del paziente sotto monitoraggio. La terapia si applica per endovena, col tempo di infusione di un’ora, entro le 4 ore e mezza dall'insorgenza dell'ictus, poi è troppo tardi. Si procede iniettando un farmaco attivatore della plasmina che viene dosato a seconda del peso corporeo del paziente. L'effetto è immediato, ma in alcuni casi lo scioglimento del trombo avviene nell'arco di 4 ore e si può intervenire, anche contemporaneamente, per aspirazione del coagulo. La terapia risveglia, riattiva le cellule cerebrali inibite e il paziente può tornare subito a nuova vita.

I monitor posti accanto ai pazienti che funzione hanno?

Una funzione importantissima perché attraverso essi, e il controllo costante di una centralina nella sala infermieri che sono altamente qualificati per questo compito, possiamo monitorare momento per momento la pressione arteriosa, l'elettrocardiogramma, la saturazione dell'ossigeno, la frequenza cardiaca, la respirazione. Una spia rossa ci segnala eventuali allarmi per effettuare tempestivi interventi sul paziente.

Altri particolari attenzioni riservate ai degenti?

Particolare attenzione viene riservata a quanti presentano difficoltà nella deglutizione, per queste persone si pratica l'alimentazione per mezzo di sondino nasogastrico. Per coloro che hanno deficit motori significativi viene attuato un protocollo di posizionamento a letto e di riabilitazione precoce sotto il controllo del terapista. ©RIPRODUZIONE RISERVATA