Comune, crediti scaduti per 35 milioni di euro

La Soget avverte l’ente: «Si faccia pulizia dei residui attivi non più esigibili» Alessandrini: «La precedente amministrazione ha azzerato il conto in banca»

PESCARA. Il bilancio del Comune sarebbe gonfiato da 35 milioni di euro di crediti non più esigibili. Stavolta l’allarme sarebbe arrivato addirittura dalla Soget, la società di riscossione dell’ente. A riferirlo è stato ieri il presidente della commissione Finanze Giuseppe Bruno. Una situazione drammatica già evidenziata qualche giorno fa dal collegio dei revisori dei conti nella loro ultima relazione al bilancio consuntivo 2013, bocciato dagli stessi revisori. «L’entità dei residui attivi (crediti, ndr) risultanti dal bilancio non può ritenersi attendibile», hanno scritto i revisori, «l’elenco dei residui attivi di parte corrente reca risorse risalenti anche a dieci-venti anni fa, per le quali sarebbe stata opportuna un’esplicita analisi in ordine alla validità dei titoli, alle eventuali prescrizioni e allo stato del debitore». «Il collegio», è riportato ancora nella relazione «ha richiesto formalmente alla Soget le risultanze dei crediti ritenuti inesigibili sulla base degli intervenuti fallimenti, ovvero dei decessi dei debitori o dell’infruttuosità dei procedimenti esecutivi». E la risposta della Soget sarebbe già arrivata, al punto che della cosa si è discusso ieri durante i lavori della commissione Finanze. Secondo Camillo D’Angelo, dello staff del sindaco Alessandrini, i crediti dell’amministrazione di difficile esigibilità si fermerebbero a 27 milioni di euro. «Sono i crediti più vecchi», ha spiegato, «quelli che risalgono a prima del 2009».

Fatto sta che non passa giorno che il Comune non denunci qualche buco o debito lasciato dalla precedente amministrazione. E ieri se n’è avuta ulteriore conferma con una nota del sindaco Marco Alessandrini per annunciare l’avvenuto avvicendamento tra la passata e l’attuale amministrazione alla tesoreria dell’ente. Un passaggio dall’ex sindaco Luigi Albore Mascia, avvenuto alla banca Caripe con la verifica straordinaria di cassa e della gestione del servizio di tesoreria. «Un passaggio», ha rivelato Alessandrini, «che ha certificato ancora una volta la situazione finanziaria dell’ente, dalla quale risulta un utilizzo della disponibilità di anticipazione pari a 17.981.189 euro». «Al momento del passaggio dalla precedente amministrazione di centrosinistra all’ex sindaco Mascia», ha detto ancora Alessandrini, «risultava una situazione completamente ribaltata con 20.293.687 euro di disponibilità senza ricorso ad alcuna anticipazione. Un tesoretto andato perduto con l’amministrazione uscente, che ci ha consegnato conti in evidente difficoltà».

Una situazione drammatica che lascia intravedere probabili aumenti delle tasse. In proposito, ieri Il Centro ha pubblicato alcune indiscrezioni sul lavoro che stanno svolgendo i tecnici comunali sulla Tasi. Si prevede l’applicazione dell’aliquota al 2,5 per mille, cioè quasi al massimo, solo per le prime case. Ma ieri l’assessore alle finanze Bruna Sammassimo ha cercato di gettare acqua sul fuoco. «Il Comune», ha sottolineato, «sta lavorando affinché ci possa essere una situazione di pareggio nel bilancio di previsione 2014. Nessuna stangata, ma la necessità di ripianare una situazione di disavanzo certificata anche dai conti bancari dell’ente che potrebbe costringere a rivedere le aliquote, ma non è detto che ciò avvenga». «Partiamo da una situazione di disavanzo amministrativo che bisogna recuperare nell’immediato», ha concluso, «stiamo cercando di razionalizzare risparmiando su tutte le spese non obbligatorie».

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