Comune di Pescara. L'ascensore c'è, le porte no Realizzato tre anni fa non può essere utilizzato

Doveva essere un fiore all'occhiello della precedente amministrazione si è trasformato in un monumento allo spreco

PESCARA. Una finestra sempre chiusa, un termosifone e a fianco una pulsantiera. Sembra un'opera moderna esposta alla Biennale di Venezia, ma è invece un corridoio del Comune. Al primo piano di sono i pulsanti di un ascensore fantasma. O meglio, di un ascensore quasi completo che non ha mai funzionato dal 2007, cioè da quando la precedente amministrazione realizzò quell'intervento. La struttura è quasi completa: ci sono persino la cabina con il motore di ultima generazione per trasportare ai piani gli utenti. Mancano dei particolari non indifferenti: le porte.

Le finestre, che dovevano essere trasformate in ingressi, ampliando le strutture esterne in cemento armato, non sono mai state demolite. Per quale motivo? Nessuno lo sa con precisione. C'è chi è convinto che siano mancati i soldi necessari per completare i lavori e chi invece sostiene che sia stato un contenzioso aperto da una ditta, che ha contestato la gara d'appalto, a bloccare l'opera.

Sta di fatto che quello che doveva essere un fiore all'occhiello della precedente amministrazione si è trasformato in un monumento allo spreco per un'opera rimasta incompiuta.
Resta un mistero anche la spesa per il nuovo ascensore. Si parla di 50mila euro, ma l'ex giunta D'Alfonso, il 4 maggio del 2004, approvò una delibera che prevedeva il risanamento strutturale, il recupero funzionale e l'adeguamento di due ascensori esistenti, nonché la realizzazione di un altro nuovo. Il tutto per 402.836 euro.

L'obiettivo era quello di costruire un ascensore ultramoderno che consentisse ai disabili, accedendo da un cortile interno, di salire al primo, al secondo piano e anche al mezzanino, dove sono ubicati gli uffici legali. Con quell'ascensore si può addirittura raggiungere la torre civica. Nel 2007 c'era già la struttura esterna tutta trasparente, simile a un grattacielo. C'erano anche il carrello elevatore e la cabina. Ora, l'attuale amministrazione spera di poter completare quel lavoro fermo da tre anni, con la speranza che nel frattempo le parti meccaniche non si siano deteriorate. (a.ben.)

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