Comune, i controlli del ministero adesso si concentrano sui crediti

L’ispettore inviato dal dicastero dell’Economia al lavoro da giovedì per esaminare i conti dell’ente Nel mirino i vecchi residui attivi inseriti nei bilanci: sono stati accumulati negli anni 114 milioni

PESCARA. L’ispettore inviato a Pescara, giovedì scorso, dal ministero dell’Economia e finanza per verificare i conti del Comune, prima dell’avvio della procedura di predissesto finanziario, è ancora al lavoro. Secondo indiscrezioni, i controlli si starebbero concentrando sui crediti non riscossi dell’ente. Una montagna di denaro in realtà solo virtuale, in quanto non si sa se l’ente riuscirà mai a riscuotere.

Il fatto è che questi crediti, in gergo tecnico residui attivi, sono stati continuamente inseriti nei bilanci, consentendo così al Comune di poter aumentare le sue spese più di quanto avrebbe potuto fare. Ma questi crediti sono tutti effettivamente esigibili? È forse questa la domanda che si sta ponendo l’ispettore del ministero in questi giorni.

Nei mesi scorsi, i tecnici dell’ente si sono messi al lavoro per cercare di eliminare quei crediti non più riscuotibili. E, il 10 dicembre scorso, la giunta ha preso atto del riaccertamento straordinario dei residui attivi. Il risultato è stata l’eliminazione di oltre 17 milioni di euro di crediti e di circa 5 milioni di residui passivi, cioè debiti dell’ente. Ma è stata quasi una goccia nel mare, perché sono stati mantenuti residui attivi per oltre 114 milioni di euro e passivi per 63 milioni, pur avendo incassato nel corso dell’anno scorso 34 milioni e pagato debiti per 61 milioni di euro.

Insomma, il problema dei crediti che «gonfiano» i bilanci resta. Verificare l’attendibilità di questi residui è importante, perché risulta strano che il Comune è riuscito a chiudere, nel passato, i bilanci in utile avendo questa enorme zavorra di vecchi crediti non riscossi.

Il ministero, quindi, vorrà vederci chiaro per capire se effettivamente sia necessario avviare la procedura di predissesto, che obbliga l’ente ad aumentare al massimo i tributi locali e a rimodulare le tariffe dei servizi, per risanare i conti.

In realtà, l’ente non mostra pesanti disavanzi ma solo problemi di liquidità, come hanno più volte evidenziato i consiglieri di opposizione, per rispondere all’attuale amministrazione comunale, che ha accusato più volte la precedente del disastro dei conti.

Problemi sorti, in larga parte, per la mancata riscossione di alcune entrate, tra cui gli incassi inferiori alle previsioni della Tares 2013 e i rimborsi dello Stato per la manutenzione del palazzo di giustizia. Un altro problema è quello delle anticipazioni di tesoreria, di cui ha fatto più volte abuso la precedente amministrazione guidata dall’ex sindaco Luigi Albore Mascia. Nel giugno scorso, quando l’attuale sindaco Marco Alessandrini si è insediato, ha trovato un’anticipazione di tesoreria da coprire pari ad oltre 26 milioni, cui vanno aggiunte le somme vincolate da reintegrare e quelle riservate per il pagamento dei mutui: totale, quasi 48,8 milioni di euro.

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