Comune, il bilancio passa per un voto

Maggioranza divisa: Dogali e Di Noi lasciano l'aula, Santilli viene richiamato

PESCARA. Santilli ha salvato la maggioranza. Se non fosse tornato a votare ieri sera, l'assestamento di bilancio non sarebbe passato. Il centrodestra è rimasto con il fiato sospeso fino all'ultimo.

Alla fine, la delibera è stata approvata con 22 voti, il limite minimo (21, più quello del sindaco) richiesto per approvare il documento contabile. I presenti erano 23. In aula è rimasto anche il capogruppo di Fli Massimiliano Pignoli, che però non ha votato. Semaforo verde, inoltre, per due variazioni di bilancio. Ma le divisioni all'interno della maggioranza hanno messo a serio rischio l'approvazione del provvedimento. Dopo una riunione tra i partiti del centrodestra sul rimpasto in giunta, andata a vuoto, la coalizione si è sfilacciata. Vincenzo Dogali e Vincenzo Di Noi, entrambi dell'Udc, hanno abbandonato l'aula e lo stesso ha fatto il consigliere di Pescara futura Gianni Santilli, che aspira ad avere un posto da assessore. Un'aspirazione che, molto probabilmente, non verrà soddisfatta.

Fonti bene informate raccontano che esponenti del Pdl avrebbero telefonato incessantemente a Santilli per convincerlo a tornare in aula per votare e alla fine ce l'avrebbero fatta. Nell'attesa, la maggioranza è stata costretta a farsi auto-ostruzionismo per attendere il ritorno del consigliere.
Si è conclusa così una seduta bollente, in cui maggioranza e opposizione si sono scontrate ripetutamente sull'assestamento di bilancio, una manovra da 1,4 milioni di euro.

La riunione è cominciata subito con una lite. Dai banchi del centrodestra è arrivata la richiesta di accorpare la discussione dell'assestamento con due variazioni di bilancio. L'opposizione ha contestato la richiesta di una procedura considerata illegittima. Il presidente del consiglio comunale Roberto De Camillis, alla sua prima seduta dopo l'elezione al vertice dell'assemblea avvenuta la scorsa settimana, si è trovato tra le mani una patata bollente. All'inizio ha dato ragione all'opposizione, non ammettendo l'accorpamento della discussione. Poi, dopo l'intervento del capogruppo del Pdl Lorenzo Sospiri («presidente, lei comincia subito male») è tornato sui suoi passi e ha fatto decidere l'aula con il voto. La proposta del centrodestra è passata, suscitando le proteste dell'opposizione. «Si è violato il diritto dei consiglieri», ha urlato il consigliere del Pd Enzo Del Vecchio. «Presidente, lei ha calpestato le regole», ha aggiunto il capogruppo dell'Idv Adelchi Sulpizio. Nella lite è stato coinvolto anche il segretario generale Pasquale Foglia, il quale ha cercato di tirarsi fuori. «Si parla di prassi e il segretario generale non c'entra», ha detto, «è la presidenza che decide». La seduta è proseguita con altre contestazioni. Il centrosinistra ha pesantemente criticato la decisione dell'assessore al bilancio Eugenio Seccia, dopo il suo intervento in aula, di inserire nell'assestamento di bilancio la patrimonializzazione di Pescara parcheggi con la previsione di conferire alla società la proprietà di piazza Primo maggio e il piazzale della Madonnina.

Soddisfatto l'assessore al termine della seduta: «Ancora una volta la maggioranza di centrodestra ha riportato un risultato importante, che ci permetterà di avviare cantieri strategici».

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