Comune, mancano i controlli contro l’assenteismo

Scoppia il caso dei dipendenti che abbandonano il posto L’ufficio ispettivo approvato in giunta non è mai nato

PESCARA. In Comune manca un organismo per controllare i dipendenti. Fino ad oggi, i furbi che abbandonano il posto di lavoro negli orari di servizio, o che timbrano il cartellino all’ingresso e poi escono, l’avrebbero fatta franca, perché il progetto per la realizzazione di un servizio ispettivo, approvato dalla giunta il 13 gennaio dell’anno scorso, non è ancora operativo. C’è chi parla di problemi con i sindacati e chi della mancanza di autorizzazione da parte del ministero della Funzione pubblica. Il direttore generale Stefano Ilari spiega, invece, che l’ufficio è stato istituzionalizzato, ma c’è un ritardo da parte dell’ufficio personale, guidato da Gabriella Pollio, nella nomina dei componenti dell’organismo.

Fatto sta che finora le segnalazioni di assenze ingiustificate nel posto di lavoro sarebbero state verificate solo in parte o, addirittura, mai. Il caso è scoppiato venerdì scorso, quando il direttore generale Stefano Ilari ha inviato una «pop-up», cioè un messaggio informatico, sui computer degli 860 dipendenti comunali per avvertirli che d’ora in poi sarà tolleranza zero contro i furbi. «A fronte dei frequenti episodi (anche direttamente rilevati dallo scrivente)», si è letto nell’avviso, «di non corretta timbratura da parte dei dipendenti comunali o, peggio, di vera e propria elusione del dovere di permanenza sul luogo di lavoro dopo aver effettuato la timbratura, si avvisano tutti i dipendenti che tale scorretta pratica non sarà più tollerata». «È del tutto evidente», concludeva il messaggio, «che la reiterazione di tali pratiche da parte di chicchessia, ovvero la mancata e non giustificata presenza sul posto di lavoro negli orari di servizio, darà luogo ad immediata denuncia ai competenti organi disciplinari, nonché all’autorità giudiziaria».

All’ufficio ispettivo, ancora non operativo, spetterebbe il compito di rilevare il fenomeno. L’organismo dovrebbe verificare d’ufficio le assenze, il rispetto dell’orario di lavoro, la regolare presentazione dei giustificativi di assenza. Ma, soprattutto, dovrebbe procedere con una verifica a campione all’interno di un ufficio, servizio o settore del regolare e corretto uso degli strumenti per la rilevazione delle presenze. Qualora dovessero emergere ipotesi di infrazioni disciplinari, l’ufficio ispettivo avrebbe il dovere di comunicare entro 10 giorni gli esiti al dirigente del settore, al responsabile dei procedimenti disciplinari e, in caso di ipotesi di reato, anche all’autorità giudiziaria competente.

Ma tutto questo è ancora lettera morta. «Non si facciano solo proclami che portano discredito a tutti i dipendenti del Comune», polemizza il capogruppo dell’Idv Adelchi Sulpizio, «ma si agisca immediatamente, anche richiedendo l’ausilio delle competenti autorità nei confronti dei furbetti. Gli avvisi del direttore generale non servono a nulla, tranne che a screditare indifferentemente tutti i dipendenti comunali, la cui reputazione va infangata da qualche mela marcia».

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