Comune Pescara, Pastore: "No ad altri rimpasti"

Il senatore del Pdl contro il patto tra Masci e Mascia

PESCARA. Pastore dice no all'ennesimo rimpasto delle deleghe nella giunta comunale e all'estromissione del suo braccio destro Grossi dalla segreteria del sindaco. L'avvertimento del senatore Pdl è arrivato all'indomani del patto stretto tra Albore Mascia, Masci e Federica Chiavaroli che prevederebbe proprio queste soluzioni.

Lo ha confermato la coordinatrice cittadina del Pdl. «Nell'incontro di mercoledì scorso», ha affermato la Chiavaroli, «abbiamo affrontato la questione di una ridistribuzione delle deleghe non solo in giunta, ma anche tra i consiglieri che vogliono impegnarsi». Tra questi, c'è Michele Di Marco (Pescara futura) cui verrebbe assegnato il verde. «L'estromissione di Giuliano Grossi è una delle ipotesi fatte», ha ammesso la coordinatrice, «del resto, è stato inserito nella segreteria del sindaco quando c'era un altro presidente cittadino del Pdl. Ora che il presidente è cambiato, è giusto che si cambi».

Ma dal senatore Pastore, ex presidente cittadino del Pdl, è arrivato un altolà. «Grossi pare sia diventato una vittima sacrificale», ha osservato, «la sua nomina nella segreteria è avvenuta in base a un'indicazione del sindaco ed è giusto che sia lui a decidere». Poi, sul rimpasto. «La giunta, in questo momento così delicato per la politica e l'ordine pubblico, dovrebbe pensare a lavorare», ha detto, «sarebbe controproducente un rimpasto di deleghe che l'opinione pubblica certamente non apprezzerebbe e non capirebbe».

Insomma, quel patto stretto con il leader di Pescara futura Carlo Masci che consentirà alla maggioranza di approvare il bilancio in consiglio, costerà caro. Il Pdl, già uscito diviso dai recenti congressi, rischia di disgregarsi di fronte ai risultati elettorali negativi e ai continui litigi interni. Fortemente critico il Pd. «Un'amministrazione bloccata da mesi e che ha visto ripetuti consigli andare deserti per la contrapposizione tra Mascia e Masci», hanno fatto notare Di Pietrantonio e Del Vecchio, «trova finalmente soluzione con una delega da affidare al consigliere Di Marco».

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