Comune, stipendi salvi con l’arrivo di 10 milioni

Gli incassi Imu e un anticipo dallo Stato rimpinguano le casse vuote dell’ente Alessandrini ai dirigenti: «Subito il resoconto sull’attività economica pregressa»

PESCARA. Gli 850 dipendenti del Comune non corrono, almeno per ora, il rischio di non prendere lo stipendio a fine mese. Lo assicurano fonti della Ragioneria. La situazione finanziaria dell’ente è drammatica, come hanno rivelato i revisori dei conti nella loro ultima relazione, in cui si avverte che i soldi finiranno entro fine luglio. Ma proprio ieri è arrivata una doppia boccata d’ossigeno per l’amministrazione al verde.

Il Comune si è ritrovato improvvisamente nelle casse vuote circa 10 milioni di euro, di cui 5 derivanti dai primi incassi della rata dell’Imu versata entro il 16 di questo mese e altri 5 provenienti dallo Stato sottoforma di anticipazioni della Tasi, la nuova tassa sui servizi indivisibili (polizia urbana, manutenzione strade) in vigore da quest’anno. Ovviamente, questa somma non risolve i problemi economici del Comune che, come hanno messo in evidenza i revisori dei conti, rimangono comunque «gravi».

Al punto che ieri il neo sindaco Marco Alessandrini ha scritto a tutti i dirigenti invitandoli a monitorare e conoscere le attività amministrative in corso d’opera e la situazione potenzialmente debitoria del Comune.

E Alessandrini, in proposito, non ha mancato di criticare la precedente amministrazione per non aver lasciato un resoconto delle attività in corso dell’ente. «Non avendo ricevuto», ha detto il neo sindaco, «alcuna delibera di mandato circa le attività dell’amministrazione in corso al momento del passaggio delle consegne dal precedente esecutivo cittadino e dovendo sia continuare che progettare il lavoro di ordinaria e straordinaria amministrazione per il futuro, abbiamo dovuto fare appello all’apparato dirigenziale del Comune per conoscere lo stato dell’arte e delle attività in fase di realizzazione».

Le lettere inviate da Alessandrini sono due, una si riferisce alla necessità di avere un quadro chiaro sull’attività amministrativa ereditata, con riferimento sia a persone, che a opere, ruoli e criticità, al fine di un miglioramento e ampliamento dei servizi di riferimento. L’altra lettera riguarda, invece, l’individuazione delle situazioni potenzialmente debitorie a carico del Comune. «Più precisamente», ha fatto presente il sindaco, «il quadro dei debiti, sia accertati, che eventuali di cui vogliamo avere contezza vista la situazione economica in cui si trova l’ente».

«Dette relazioni», ha scritto il primo cittadino nella seconda lettera, «una volta approfondite, potranno costituire la base di un provvedimento della giunta comunale di presa d’atto delle situazioni segnalate, già accertate o tuttora in corso di definizione, per fronteggiare le quali verrà conferito mandato a una conferenza dei dirigenti appositamente istituita, con lo scopo di effettuare una preventiva puntuale valutazione di priorità ai fini del ripiano delle passività, che tenga conto dell’importo, della natura, della scadenza e di altri elementi utili».

La lettera conclude con un avvertimento ai dirigenti: «Va fatto presente che la mancata segnalazione di situazioni potenzialmente debitorie da parte dei dirigenti in indirizzo che in seguito dovessero rivelarsi foriere di conseguenze negative per l’ente, potrebbe costituire motivo di individuazione di profili di responsabilità amministrativa e contabile nei confronti di coloro che hanno dato luogo all’omissione di informazioni, in quanto non consentirebbe agli organi preposti di programmare e attivare iniziative finalizzate alla copertura di tali debiti». «Abbiamo chiesto ai dirigenti di dipartimento e di settore», ha concluso Alessandrini, «di fornirci in una relazione il quadro delle situazioni di competenza entro 10 giorni dal ricevimento delle lettere, per consentire a chi rivestirà ruoli nell’esecutivo di procedere più speditamente e con la certezza delle informazioni in suo possesso».

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