Concorso truccato all'Arta Gli esposti anonimi contro il raccomandato pescarese

Pietro Domenico Pellegrini, 56 anni, fu segnalato come vincitore del concorso, che ha portato all'arresto del direttore amministrativo dell'Arta, da una serie di esposti anonimi

PESCARA. «Come mai hanno aiutato tutti e io che sono anni che sto qua a fare il precario non riesco a entrare di ruolo?», si sfoga Pietro Domenico Pellegrini con il dirigente Angela Del Vecchio, ambedue indagati per rivelazione del segreto d'ufficio e per falso. «Se non ti sbrighi a finire il mio concorso», aggiunge, «vi mando in procura, in quanto so molte cose». Pellegrini, pescarese di 56 anni, è il precario dell'Arta finito nell'inchiesta che ruota attorno all'agenzia regionale per la tutela dell'ambiente perché, per l'accusa rappresentata dal procuratore aggiunto Cristina Tedeschini e il pm Gennaro Varone avrebbe vinto «in maniera illecita» il concorso bandito nel maggio 2010 da assistente tecnico perito elettrotecnico a tempo indeterminato, un concorso da circa 1.200 euro al mese a cui parteciparono una decina di concorrenti.

A puntellare l'irregolarità del concorso sono stati alcuni esposti anonimi in cui Pellegrini veniva appunto indicato «come il vincitore» e venivano anche «precisate le ragioni». I motivi, secondo l'esposto e come precisano gli investigatori della Mobile che hanno condotto le indagini - il capo Pierfrancesco Muriana e il sostituto commissario Mauro Sablone - sarebbero stati inquadrati nello stretto rapporto tra tra Del Vecchio e Pellegrini, «il protetto» del direttore del dipartimento, come lo definisce l'accusa. «Del Vecchio, attraverso l'assegnazione dell'incarico», illustra l'accusa, «avrebbe ricambiato i favori ricevuti dal precario dell'Arta che, durante l'orario di servizio, era solito effettuare vari lavori in casa della dirigente tra cui traslochi e montaggio di mobili».

Lo scorso anno, gli investigatori hanno perquisito più volte la sede dell'Arta, gli uffici dei dipendenti e le case degli indagati e, in quella del precario, sarebbe stato trovato proprio l'esposto anonimo riguardante il suo concorso, delle copie fotostatiche di un altro esposto riguardante presunti concorsi truccati all'Arta. Ancora, aggiungono gli inquirenti: «La copia fotostatica di una segnalazione dattiloscritta a beneficio di Pellegrini attestante le sue qualità professionali, un foglio dattiloscritto con le tre tracce d'esame e fogli di bloc-notes manoscritti con lo svolgimento delle tracce».

Il materiale all'epoca è stato sequestrato e per gli iunvestigatori rafforza l'accusa del concorso per avvantaggiare il candidato. Sarebbe stato il membro della commissione esaminatrice Nicola Colonna, anche lui indagato per falso e rivelazione del segreto d'ufficio, «a consegnare il foglio con le tracce dell'esame a Pellegrini». Nel computer di Colonna, gli investigatori hanno anche trovato numersose email che, precisano, «sarebbero state scambiate tra i due nel periodo antecedente il concorso dell'esame». (p.au.)

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