Coniugi disabili prigionieri di una ringhiera

Alcuni paletti in via Vestina impediscono alla coppia di arrivare con l’auto davanti a casa

MONTESILVANO. Moglie e marito, entrambi con gravi disabilità, prigionieri di una ringhiera sul marciapiede. Questo il grido d’allarme lanciato dall’ex comandante dei vigili urbani Sergio Agostinone il quale, nel mettere in luce il disagio di una famiglia montesilvanese, chiede all’amministrazione comunale, e in particolare all’assessore alle Politiche della disabilità, Anthony Aliano, di intervenire per risolvere il problema.

Luogo del disagio è via Vestina 7 dove vivono Giuseppe Persini e sua moglie Lina Iannascoli. «La coppia, oltre a subire la sofferenza delle malattie», spiega Agostinone, «vive il disagio di non poter parcheggiare nei pressi del portone di casa a causa della presenza di una serie di ringhiere poste sul marciapiede che impediscono l’accesso delle auto nella piccola area privata davanti all’abitazione».

Alla strada di proprietà del condominio è possibile accedere, ma solo a piedi, anche dal lato opposto che sbocca su un vecchio distributore di benzina ormai non attivo. «Una serie di paletti erano stati posti dal proprietario della stazione di servizio», aggiunge l’ex comandante, «per evitare una via di fuga ai clienti, ma attualmente l’attività è cessata per cui, volendo, quei paletti si potrebbero anche rimuovere. Ma si tratta comunque di una soluzione che contemplerebbe il passaggio su una proprietà privata, per cui è preferibile risolvere la questione con il Comune».

Rimuovendo una parte della ringhiera di ferro, posta all’inizio di via Vestina (se si proviene da Corso Umberto), il problema sarebbe risolto perché consentirebbe alle auto della famiglia Persini, o di chi li assiste, di parcheggiare proprio davanti al portone.

«I coniugi dispongono anche del tagliando disabili per l’auto», conclude Agostinone, «ma non hanno un posto auto più vicino di 100 metri».(a.l.)

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