Consiglio, maratona sul Bilancio
Sedute da oggi al 30. Chiodi: scelte rigorose. L’opposizione: sarà battaglia
PESCARA. Comincia oggi e durerà tre giorni la maratona in Consiglio regionale per l’approvazione di Bilancio e Finanziaria. Una corsa contro il tempo per evitare di sforare il 2009 e ritrovarsi a gestire la Regione con l’esercizio provvisorio.
La maggioranza arriva all’appuntamento con l’ottimismo del governatore Gianni Chiodi che ha annunciato una forte riduzione del debito. «Stiamo facendo semplicemente una finanziara molto seria e molto rigorosa», ha detto Chiodi, «vista la situazione non avevamo scelta. Continuando sulla strada del rigore, si porranno le basi per il risanamento dell’Abruzzo entro il 2012. In tal modo la nostra regione potrà cominciare ad avere un percorso fisiologico come altre regioni italiane». Quanto all’opposizione Chiodi spera che «non voglia fare di tutto per mettere in difficoltà l’Abruzzo facendolo andare in esercizio provvisorio. Se l’opposizione non farà ostruzionismo, approveremo i provvedimenti. La loro volontà di non mettere in difficoltà l’Abruzzo, si misurerà dal fatto se faranno ostruzionismo o no».
I due documenti (più il Dpefr che sarà anch’esso in aula) sono stati approvati prima di Natale con i voti della maggioranza e dell’Udc, e blindati rispetto ai rischi di un assalto alla diligenza (la valanga di emendamenti consiliari a favore di questo o quel territorio, di questa o quella voce di spesa). Rispetto ai testi licenziati dalla Giunta regionale sono stati pochissimi i cambiamenti apportati dalla commissione nelle poche ore di discussione per i tempi contingentati dal presidente Emilio Nasuti. Pochi gli emendamenti approvati, qualcuno presentato anche dall’opposizione. Tra i punti che faranno discutere c’è il mancato finanziamento delle comunità montane che a questo punto vedono a rischio la propria sopravvivenza, perché la Finanziaria nazionale 2010 ha spostato l’onere dei finanziamenti completamente sulle Regioni, limitandosi a finanziare i comuni montani sopra i 600 metri.
Dal clima respirato in commissione è molto probabile che la minoranza deciderà di fare ostruzionismo con la presentazione di molte centinaia di emendamenti.
Per il consigliere dell’Italia dei Valori, Cesare D’Alessandro, «siamo di fronte al peggior bilancio degli ultimi vent’anni. Non vi sono più tracce di aiuti agli artigiani, ai commercianti, alla piccola e media industria. Non ci sono investimenti, si va avanti alla meno peggio, sperando in aiuti esterni che non arriveranno. In particolare, ci sono 6 milioni di euro in meno per le politiche della casa, 15 milioni in meno per l’ambiente e la difesa del suolo, 12 milioni in meno per l’agricoltura, 5 milioni in meno per l’industria, l’artigianato, il commercio e l’energia, 3 milioni in meno per la formazione professionale, 10 milioni in meno per le politiche sociali, 5 milioni in meno per gli enti locali».
Il capogruppo del Pd in Regione Camillo D’Alessandro contesta Chiodi per quanto riguarda la riduzione del debito: merito, dice, della politica del centrosinistra, perché «nessun atto, in un anno, ha prodotto la giunta Chiodi: il Piano sanitario è quello approvato da noi, il piano di rientro è quello approvato da noi, il piano di riordino della rete ospedaliera, per il quale i sindaci del centro-destra con la fascia tricolore al collo si incatenavano nelle piazze, è quello approvato da noi. Dunque se il debito è diminuito certo non dipende da Chiodi».
(Ha collaborato Berardino Santilli)
La maggioranza arriva all’appuntamento con l’ottimismo del governatore Gianni Chiodi che ha annunciato una forte riduzione del debito. «Stiamo facendo semplicemente una finanziara molto seria e molto rigorosa», ha detto Chiodi, «vista la situazione non avevamo scelta. Continuando sulla strada del rigore, si porranno le basi per il risanamento dell’Abruzzo entro il 2012. In tal modo la nostra regione potrà cominciare ad avere un percorso fisiologico come altre regioni italiane». Quanto all’opposizione Chiodi spera che «non voglia fare di tutto per mettere in difficoltà l’Abruzzo facendolo andare in esercizio provvisorio. Se l’opposizione non farà ostruzionismo, approveremo i provvedimenti. La loro volontà di non mettere in difficoltà l’Abruzzo, si misurerà dal fatto se faranno ostruzionismo o no».
I due documenti (più il Dpefr che sarà anch’esso in aula) sono stati approvati prima di Natale con i voti della maggioranza e dell’Udc, e blindati rispetto ai rischi di un assalto alla diligenza (la valanga di emendamenti consiliari a favore di questo o quel territorio, di questa o quella voce di spesa). Rispetto ai testi licenziati dalla Giunta regionale sono stati pochissimi i cambiamenti apportati dalla commissione nelle poche ore di discussione per i tempi contingentati dal presidente Emilio Nasuti. Pochi gli emendamenti approvati, qualcuno presentato anche dall’opposizione. Tra i punti che faranno discutere c’è il mancato finanziamento delle comunità montane che a questo punto vedono a rischio la propria sopravvivenza, perché la Finanziaria nazionale 2010 ha spostato l’onere dei finanziamenti completamente sulle Regioni, limitandosi a finanziare i comuni montani sopra i 600 metri.
Dal clima respirato in commissione è molto probabile che la minoranza deciderà di fare ostruzionismo con la presentazione di molte centinaia di emendamenti.
Per il consigliere dell’Italia dei Valori, Cesare D’Alessandro, «siamo di fronte al peggior bilancio degli ultimi vent’anni. Non vi sono più tracce di aiuti agli artigiani, ai commercianti, alla piccola e media industria. Non ci sono investimenti, si va avanti alla meno peggio, sperando in aiuti esterni che non arriveranno. In particolare, ci sono 6 milioni di euro in meno per le politiche della casa, 15 milioni in meno per l’ambiente e la difesa del suolo, 12 milioni in meno per l’agricoltura, 5 milioni in meno per l’industria, l’artigianato, il commercio e l’energia, 3 milioni in meno per la formazione professionale, 10 milioni in meno per le politiche sociali, 5 milioni in meno per gli enti locali».
Il capogruppo del Pd in Regione Camillo D’Alessandro contesta Chiodi per quanto riguarda la riduzione del debito: merito, dice, della politica del centrosinistra, perché «nessun atto, in un anno, ha prodotto la giunta Chiodi: il Piano sanitario è quello approvato da noi, il piano di rientro è quello approvato da noi, il piano di riordino della rete ospedaliera, per il quale i sindaci del centro-destra con la fascia tricolore al collo si incatenavano nelle piazze, è quello approvato da noi. Dunque se il debito è diminuito certo non dipende da Chiodi».
(Ha collaborato Berardino Santilli)