lettera al sindaco

Contestate le nomine nel cda dell’Ente manifestazioni

PESCARA. Scoppia la grana delle nuove nomine all’Ente manifestazioni pescaresi. Fulvio Gianfagna, inserito nel consiglio di amministrazione dell’ente dalla precedente giunta Mascia, ha scritto una...

PESCARA. Scoppia la grana delle nuove nomine all’Ente manifestazioni pescaresi. Fulvio Gianfagna, inserito nel consiglio di amministrazione dell’ente dalla precedente giunta Mascia, ha scritto una lettera al sindaco Marco Alessandrini per contestare le recenti cinque nomine fatte dal primo cittadino circa un mese fa, in sostituzione dei componenti scelti dalla precedente amministrazione. In proposito, nei giorni scorsi si è riunito il cda e ha eletto Raffaele De Ritis come nuovo presidente.

Ma, a detta di Gianfagna, ci sarebbe qualcosa che non quadra. «In riferimento alla lettera inviata allo scrivente, in data 10 dicembre scorso, con la quale comunica la “presunta” decadenza dello stesso dalla carica di componente del consiglio di amministrazione dell'Ente manifestazioni pescaresi, faccio presente quanto segue», scrive Gianfagna, «il sottoscritto è stato nominato rappresentante del Comune in seno al cda dell'Ente per il triennio 2014-2016, in data 22 maggio 2014, con provvedimento dell'allora sindaco Luigi Arbore Mascia, a seguito di regolare bando/avviso pubblico pubblicato all'albo pretorio on line in data 24 febbraio 2014, scegliendo il medesimo all'interno dell'elenco delle candidature pervenute». «La nomina, unica», prosegue la lettera, «è avvenuta, al fine di assicurare il regolare svolgimento dei lavori del consiglio di amministrazione dell'Ente a seguito delle dimissioni di Giustino Patricelli in carica in regime di prorogatio, attingendo per l'appunto all'elenco dell'avviso pubblico del 24 febbraio. Nelle more non è seguito alcun provvedimento di revoca. Appare chiaro che lo scrivente è ancora a tutti gli effetti un componente del cda, titolare di regolare nomina quale rappresentante del Comune fino all'anno 2016; qualora il Comune avesse avuto intenzione di pubblicare un nuovo avviso pubblico per la selezione dei propri rappresentanti, lo stesso doveva far riferimento ai 4 posti rimasti vacanti e non 5 come avvenuto».

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