Conto alla rovescia per il dragaggio

Consegnato il cantiere alla Sidra, partono le analisi dei fanghi. Carlea: presto i lavori, speriamo non accada l’imprevedibile

PESCARA. La consegna ufficiale dei lavori di dragaggio per i rappresentanti di politica e istituzioni era «un semplice atto burocratico». Ma per le centinaia di famiglie di marinai e operatori legate a doppio filo al porto, la firma del contratto che sigla l’avvio delle operazioni di scavo di 200 mila metri cubi di sedimenti dal ventre insabbiato dello scalo cittadino, rappresenta l’inizio di una fase di rinascita dopo l’amarezza dei 337 giorni di chiusura. Ieri mattina, in una stanzetta al chiuso nella sede pescarese della Direzione marittima, il comandante Luciano Pozzolano, il provveditore interregionale alle Opere pubbliche Donato Carlea e Carlo Alberto Marconi, tecnico della direzione marittima e ambientale della Sidra, la ditta che si è aggiudicata l’appalto, hanno dato il via formalmente al conto alla rovescia.

Salvo imprevisti, il 16 marzo i pescatori potranno riprendere il largo con le loro imbarcazioni e l’8 aprile, dopo 85 giorni, il cantiere sarà terminato. La fase analitica, ossia i giorni necessari per effettuare i campionamenti dei materiali accumulati sui fondali dello scalo e i sondaggi batimetrici di routine, prende il via oggi. Ma nel pomeriggio di ieri i responsabili di cantiere della Sidra e i progettisti arrivati a Pescara dalla capitale hanno effettuato un primo sopralluogo con tecnici dell’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta) per mettere a punto i dettagli del piano di caratterizzazione. «Tutto è stato organizzato per rispettare i tempi di consegna», garantisce il delegato della Sidra, «realisticamente, anche in funzione delle condizioni meteorologiche, questa parte dei lavori durerà dai 15 ai 30 giorni. Dopo prenderà il via la fase concreta, con l’arrivo della draga a Pescara».

La prima porzione del porto a essere scavata è il corridoio di transito, quella fascia che permetterebbe ai pescherecci di entrare e uscire dallo scalo in completa sicurezza. «Da questo momento», sottolinea il provveditore Carlea, «ogni cosa andrà avanti secondo le previsioni progettuali. Auguriamoci che non emergano circostanze impreviste e imprevedibili». Un pizzico di diffidenza sulla bocca dei rappresentanti istituzionali diventa sinonimo di prudenza dopo le vicissitudini dello scorso anno, quando la draga in porto fu bloccata dall’avvio di un’inchiesta della procura aquilana relativa alla presunta presenza di Ddt nei fondali. Una controversia andata avanti per mesi e che, a distanza di più di un anno, non è ancora stata completamente sciolta. «La consegna del cantiere», evidenzia il comandante Pozzolano, «è un semplice atto burocratico, ma necessario e doveroso. Da oggi ci saranno i primi posizionamenti per le analisi e i rilievi. L’augurio è di procedere in maniera spedita e che le cattive condizioni atmosferiche non condizionino l’incedere dei lavori».

Nel pomeriggio di ieri, attraverso una nota ufficiale, arriva anche la voce del sindaco Luigi Albore Mascia: «La guardia sarà estremamente alta per garantire il rispetto rigoroso dei tempi. Nel frattempo», annuncia il sindaco, «dinanzi alla nuova prospettiva, già stiamo riattivando i contatti con la Snav per verificare la disponibilità della compagnia per riprendere i collegamenti marittimi con la Croazia nella prossima estate».

Ylenia Gifuni

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