chi c’era e chi non c’era

Convention con trecento persone ma tra i politici mancava Chiodi

PESCARA. Chissà se Guerino Testa e Luigi Albore Mascia non riescano a ritrovare l’unità attraverso la musica. Eh già perché, tormentone per tormentone, il primo per la sua convention aveva scelto...

PESCARA. Chissà se Guerino Testa e Luigi Albore Mascia non riescano a ritrovare l’unità attraverso la musica. Eh già perché, tormentone per tormentone, il primo per la sua convention aveva scelto come colonna sonora «Happy»; mentre il secondo, per la sua conferenza stampa-kermesse di ieri, nella sala Flaiano dell’Aurum, ha scelto «Get Lucky». Forse non sapendo che se la prima canzone è cantata da Pharrel Williams e la seconda dai Daft Punk, lo stesso Williams ha collaborato per la stesura di «Get Lucky».

Dunque, tra i due la musica, almeno inconsciamente, non cambia, e ieri mattina, tra oggetti apotropaici e scongiuri, erano molti i politici presenti (in sala c’erano più di trecento persone) che ancora sperano che le note tra Forza Italia e Nuovo centrodestra trovino l’accordo. Pur tra qualche rito scaccia malocchio. A far da barriera ai cattivi auspici, lo staff di Mascia ha infatti pensato di consegnare dei portachiavi rossi a forma di corna, e lo stesso Mascia ha voluto sottolineare di indossare una cravatta rossa «Brioni».

Scaramanzie a parte, tra i big di partito (tra i quali però spiccava l’assenza del governatore Gianni Chiodi, il quale aveva partecipato alla manifestazione di Testa qualche giorno fa), è prevalsa la speranza che in dirittura d’arrivo la pace tra i due contendenti possa siglarsi.

Il leit motiv lo si è ascoltato dalla senatrice Paola Pelino («La separazione non è stata voluta da noi. Comunque più in là ci saranno ancora delle opportunità per arrivare ad un’unica candidatura»); dal consigliere regionale Ricardo Chiavaroli («Spero che la frattura si ricomponga. Anche perché è tatticamente sbagliata») e dall’assessore regionale Carlo Masci («Abbiamo cercato di ricucire e adesso aspettiamo i giorni che arriveranno»). Il senatore Antonio Razzi, invece, lancia in resta, senza ambagi nel mirino ha messo l’Ncd. «Loro dicono che siamo noi i responsabili. Ma loro non sanno neanche quanto valgono in termini di voti elettorali. Loro, in fin dei conti, non hanno fatto altro che prendere la pagnotta da un lato per continuare poi a prenderla da un altro», spiega Razzi riferendosi al fatto che chiunque sia al governo, destra o sinistra, l’Ncd rimane nell’esecutivo. «Io pure ho cambiato partito», ricorda Razzi, «ma almeno la mia forza elettorale poi l’ho misurata alle elezioni europee».

E chi s’è fatto vedere ieri, dopo una lunga assenza dagli interventi pubblici, è stato l’ex senatore Andrea Pastore. «La candidatura di Mascia è legittima. E non capisco perché», s’è chiesto Pastore, «un’altra parte del centrodestra abbia voglia di correre da solo». A fare visita a Mascia, oltre al vicepresidente della giunta regionale Alfredo Castiglione e all’assessore regionale Gianfranco Giuliante, agli assessori comunali Massimo Filippello e Nicola Ricotta, al presidente del consiglio comunale Roberto De Camillis, al vicepresidente della Provincia Fabrizio Rapposelli e a diversi consiglieri comunali, come Armando Foschi e Vincenzo Berghella, e al consigliere regionale Lorenzo Sospiri, ieri mattina è arrivato anche il candidato sindaco del centrodestra di Montesilvano, Roberto Maragno, accompagnato da una delegazione composta da Manola Musa, Anthony Aliano e Leo Brocchi.

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