Convento dell’Osservanza senza frati 

Tocco da Casauria, entro fine anno gli ultimi tre monaci saranno trasferiti. Timori in paese per l’istituzione millenaria

TOCCO DA CASAURIA. Da mesi a Tocco da Casauria si parla della chiusura del complesso religioso del Convento dell’Osservanza dei Frati minori francescani. Decisione mai ufficializzata ma da tempo ormai data per scontata sulla chiesa di Santa Maria del Paradiso e del centro di accoglienza in grado di ricevere molte decine di ospiti. La Provincia dei Frati minori ha infatti già deciso il trasferimento degli ultimi tre frati in servizio: Urbano, Benedetto e Apollonio, che andranno nei conventi di Pescara, Celano e Teramo.
È una situazione che preoccupa molto i toccolani, i quali hanno da sempre come riferimento il convento dei frati. Su questi monaci hanno sempre fatto affidamento per le loro necessità spirituali. Del resto, il convento di Tocco da Casauria è una istituzione religiosa millenaria, che ha attraversato i secoli passando dai frati benedettini ai monaci osservanti la regola di San Francesco. L’edificio sorge nel bel mezzo di un bosco di rovere e di tante altre essenze che lo distinguono per una naturale biodiversità. Luogo, insomma, adatto per ritemprare e fortificare spirito e corpo.
Fino a qualche decennio fa, la presenza dei frati era massiccia. All’Osservanza, è sorta e si è consolidata anche una scuola di formazione per religiosi che ha indotto numerosi giovani a indossare l’abito francescano. Il paese è cresciuto con i frati. E ai toccolani tutto si può chiedere ma non di rinunciare ai monaci che, con le loro opere umanitarie ed educative, hanno formato generazioni e generazioni di giovani e ancor oggi costituiscono una sorta di identità del paese. Apprendere da voci ufficiose che, a fine anno, il convento sarà chiuso, come in realtà la Provincia dei Frati minori ha già sancito, significa per i toccolani cancellare secoli di storia, di crescita sociale e di educazione religiosa.
Un altro capitolo, ancora tutto da sondare, è cosa ne sarà dell’Osservanza. Perché la semplice possibilità che il convento possa continuare a vivere senza i frati non sembra al momento neppure immaginabile. Si fa dunque strada la richiesta di revoca dei trasferimenti, magari di integrare il numero dei monaci con giovani provenienienti da altre realtà francescane come quella polacca e croata, più ricche di nuove vocazioni. E di preservare quindi il convento nella sua funzione millenaria, secondo i principi dell’accoglienza, dell’apertura ai gruppi religiosi e di preghiera, ai boy scout.
In questi giorni, si parla anche di una ipotesi alternativa. Che il convento resterà sì un polo di accoglienza, ma riservato ai migranti, affidando la struttura a una cooperativa. In questo caso, si prospetterebbe la riconversione di un sito secolare, da riadattare a nuove funzioni, con locali e stanze predisposte a diverse necessità di carattere sociale e sanitario, di sicurezza e controllo, di cui però un piccolo centro come Tocco non può ancora disporre. Ma queste, per ora, sono solo voci.
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