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Convento San Patrignano riaperto al pubblico

COLLECORVINO. Il convento di San Patrignano di Collecorvino torna alla vita. Dopo anni di chiusura, l’amministrazione comunale ha riconsegnato la preziosa struttura storica alla collettività...

COLLECORVINO. Il convento di San Patrignano di Collecorvino torna alla vita. Dopo anni di chiusura, l’amministrazione comunale ha riconsegnato la preziosa struttura storica alla collettività trasformandolo in un polo culturale polifunzionale. Il complesso conventuale, anticamente noto come San Paterniano, è nato all’ombra dell’attigua e omonima chiesa fondata dai Benedettini nell’854 d.C. Alla fine del 1609 l’arciprete e i canonici la cedettero al Comune insieme a un appezzamento di terreno per far continuare la fabbrica del convento, destinato a ospitare i frati Agostiniani fino alla metà del ’700. Successivamente, è stato abitato dai Frati Minori Osservanti fino al 1968. Dagli anni 70 fino al 2005 il convento è stato lasciato in abbandono, tanto che parti della copertura erano crollate per l’infiltrazione di acqua piovana, che aveva compromesso anche la staticità e la bellezza dei numerosi affreschi presenti nel chiostro. Nel 2005, l’amministrazione di Massimiliano Volpone, dopo aver ottenuto un finanziamento Cipe di 400mila euro, con la compartecipazione del Comune che ne investì altri centomila, diede inizio ai lavori del I° lotto per il recupero, al quale sono seguite altre ingenti fasi di ristrutturazione nel 2007-2009, nel 2010-2014, con un ultimo lotto, nei mesi scorsi, coperto dai soli fondi municipali per un valore di circa 51 mila euro. Al piano terra, vi è il chiostro con un pozzo e il portico con affreschi raffiguranti le vite di S. Francesco e S. Antonio, la sala del Cenacolo con un affresco di rara bellezza, raffigurante l’Ultima Cena, e altre due sale attrezzate per conferenze. «Dopo aver recuperato e inaugurato a maggio l’archivio storico», commenta il sindaco Antonio Zaffiri, «oggi, con orgoglio, riconsegniamo finalmente alla comunità corvinese anche questo patrimonio edilizio inestimabile. Chiediamo ai cittadini di aiutarci a valorizzare questo gioiello della nostra arte».

Claudia Ficcaglia

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