La manifestazione dell'Arci gay alla Nave di Cascella

PESCARA

Coppia gay picchiata in centro: appello dell'Arci

Manifestazione di protesta alla Nave di Cascella per chiedere una legge regionale contro le aggressioni omofobe e la violenza di genere

PESCARA. Mano nella mano, uno sguardo, un sorriso. L’immagine felice di due ragazzi ventenni, turisti brasiliani in vacanza in città, ha fatto scattare la furia di un uomo che li ha colpiti a calci e pugni in faccia e poi è fuggito. Oggi l'Arci è scesa in piazza pertornare a denunciare la vile aggressione e per chiedere alla Regione una legge contro le aggressioni di genere

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Coppia gay picchiata: l'Arci scende in piazza
Appello davanti alla fontana di Cascella per una legge regionale contro le discriminazioni di genere

Sul fatto indaga la Digos. Al vaglio degli investigatori le immagini della videosorveglianza in via Umbria, pieno centro, teatro dell’assalto nella notte tra sabato e domenica scorsi. Si cerca un uomo sui 30 anni, di robusta corporatura.
Dopo il pestaggio, i due giovanissimi, sotto choc per la paura e le ferite riportate, sono finiti al Pronto soccorso dell’ospedale col volto tumefatto. Sono stati curati e dimessi  con una prognosi di 5 e 10 giorni. Ma le telecamere di via Umbria, potrebbero aver immortalato l’autore dell’aggressione di stampo omofobo. Agguati  simili, omofobi o fascisti, si sono verificati nel maggio 2017 tra via delle Caserme e la riviera. Anche questo episodio, su cui sta indagando la Digos diretta da Leila Di Giulio, ha scatenato forti reazioni da parte della società civile e dal mondo politico e istituzionale.

Via Umbria, luogo dell'aggressione alla coppia gay

L’Arci Pescara, guidata da Valerio Antonio Tiberio, «condanna il gesto» e «offre disponibilità alle vittime sia come sostegno legale sia umano» e chiede che tale comunicazione arrivi «ai giovani aggrediti, dagli operatori alberghieri che hanno dato loro ospitalità«. L’Arci li ha cercati ieri tutto il giorno senza poterli rintracciare.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista, è certo che «l’aggressore è un fascista del terzo millennio e omofobo, l’aggressione è avvenuta dove c’è un locale che è anche sede di Casa Pound e in via Genova una associazione riconducibile all’estrema destra. Quelli di via delle Caserme detenevano mazze e materiali di propaganda nazifascista». Domenico Pettinari, vice presidente del consiglio regionale: «Pescara, città sicura? Peccato che siano le istituzioni a minimizzare il grido d’allarme di cittadini e commercianti». L’ex assessore Giovanni Di Iacovo: «La Regione approvi il disegno di legge contro l’omofobia». Romina Di Costanzo, presidente della commissione pari opportunità della Provincia: «Omofobia, diversabilità, xenofobia e razzismo sono fenomeni legati all’ignoranza».