Corsa a sindaco, interviene Berlusconi

Pagano parla con l’ex premier del caso Pescara, poi annuncia che convocherà una riunione con Mascia, Testa e Masci

PESCARA. Del caso Pescara si occuperà anche Berlusconi. È quanto ha assicurato ieri l’ex premier al coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano, tra gli invitati all’incontro organizzato a Roma, a Palazzo Grazioli, per presentare il nuovo organigramma del partito. Poi, in serata, il coordinatore si è riunito nella sede di Forza Italia, in piazza Salotto, con assessori e consiglieri comunali e ha annunciato l’intenzione di voler incontrare entro brevissimo tempo, forse già domani, gli aspiranti candidati sindaci del centrodestra, cioè l’uscente Luigi Albore Mascia, il presidente della Provincia Guerino Testa e il leader di Pescara futura Carlo Masci, per tentare di riaprire una trattativa, conclusa bruscamente a Roma giovedì scorso, quando si sono incontrati il responsabile dell’organizzazione elettorale di Forza Italia Altero Matteoli e il presidente nazionale del Nuovo centrodestra Renato Schifani.

Nessuno degli appuntamenti di ieri, però, ha fatto registrare passi in avanti nella scelta unitaria del candidato sindaco. Forza Italia e Nuovo centrodestra rimangono spaccati, al punto che sembra sempre più probabile che Mascia e Testa possano andare da soli alle prossime elezioni del 25 maggio. Ieri, in proposito, è circolata la voce che il presidente della Provincia abbia già prenotato il Circus per venerdì prossimo, per una convention dove dovrebbe essere annunciata la sua candidatura a sindaco.

Pagano ammette che si tratta di una situazione molto difficile da risolvere, ma non impossibile. Spera ancora, forse anche con l’aiuto di Berlusconi, di poter arrivare ad un accordo nella coalizione, magari con un passo indietro del Nuovo centrodestra che dovrebbe rinunciare alla candidatura di Guerino Testa. L’incontro di ieri a Palazzo Grazioli è tuttavia servito per informare nei dettagli il leader di Forza Italia sulla situazione che si è creata. «Il presidente Berlusconi», ha riferito Pagano, «era già a conoscenza del caso Pescara. Abbiamo portato ulteriori elementi per illustrare meglio la situazione. Ma dal binomio Mascia-Testa non ne siamo ancora usciti». Tuttavia, stando alle dichiarazioni rilasciate sempre ieri da Schifani, si è scoperto che il caso Pescara non è l’unico in Italia. Un problema del genere sulle candidature si è creato anche in Piemonte, ma lì, a differenza del capoluogo adriatico, il braccio di ferro tra Forza Italia e Nuovo centrodestra si risolverà, quasi certamente, con le primarie di coalizione. Lo strumento dovrebbe consentire ai due partiti di evitare rotture anche alle elezioni europee. A Pescara, in compenso, si continua a parlare del ricorso ad un sondaggio per verificare il candidato migliore, ma finora non è emerso nulla di concreto.

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