Corso Vittorio, il Comune fa dietrofront

Del Vecchio: «Se non si trovano soluzioni per la sicurezza, la strada potrebbe non riaprire al traffico»

PESCARA. «Se non si troveranno soluzioni ai problemi relativi alla sicurezza, il sindaco potrebbe anche decidere di non riaprire al traffico automobilistico l’asse viario di corso Vittorio Emanuele». Ritorna in discussione, con le parole del vice sindaco e assessore alla Mobilità Enzo Del Vecchio, al termine di un sopralluogo effettuato ieri pomeriggio sulla via, il destino del corso, dove sono ancora in atto i lavori di riqualificazione decisi dalla precedente giunta di Luigi Albore Mascia.

Un’opera che ha diviso in due la città, tra favorevoli, soprattutto i residenti, e contrari, come la maggior parte dei commercianti. E dopo il check up di ieri, al quale hanno preso parte, tra gli altri, oltre a Del Vecchio, anche la polizia municipale, i tecnici del Comune e l’équipe della ditta Favullo, di Lavello, che sta eseguendo l’opera, sono emerse delle «criticità», come le ha definite il vice sindaco, le quali fanno rimettere la palla al centro per quanto riguarda l’utilizzo futuro del corso.

«Il fatto è», ha spiegato Del Vecchio, «che abbiamo avuto contezza che in corso d’opera sono sorti dei nuovi elementi che ora sono tutti da valutare». Più precisamente, quello che è venuto fuori ora è un problema di sicurezza. «La criticità è emersa», ha proseguito il titolare alla Mobilità, «in quanto si è creata una promiscuità tra l’asse viario e l’asse pedonale, poiché tra i due manca un elemento fisico che li delimiti».

Insomma, tra marciapiedi e carreggiata non vi sarebbe nessuna separazione e pertanto i pedoni, secondo le analisi emerse ieri dalla task force che ha fatto visita al tratto di strada, correrebbero il rischio di essere investiti.

Sotto accusa sarebbero almeno un paio di ostacoli. «Gli elementi problematici», ha aggiunto l’assessore, «sono quelli aggiuntivi, ovvero le fontane e le casseforme che contengono le alberature. Il punto è che, per quanto riguarda queste ultime, sono stati fatti dei sarcofagi ad angolo vivo», cioè degli spigoli che potrebbero essere fonte di rischio.

Ma ormai è fatta e non si torna indietro, assicura il numero due della giunta Alessandrini, pena uno stigmatizzabile sperpero di denaro pubblico.

«La Corte dei conti ci sanzionerebbe», sottolinea infatti Del Vecchio. Ma ora, per la riapertura alle auto, serve un superamento delle «criticità».

Altrimenti, off limits alle macchine, visto che «può creare un pericolo già solo una di esse», e anche perché «la vecchia amministrazione», ha chiosato il vice sindaco per precisare che non c’è nessun vincolo, «non ha emanato un’ordinanza sulla destinazione del corso».

Vito de Luca

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