Corso Vittorio pedonale referendum tra i negozi

Alcuni commercianti favorevoli all’idea di una chiusura parziale dell’arteria La Confesercenti incontra Masci e Fiorilli e vuole distribuire un questionario

PESCARA. Soddisfatti per la presentazione e l'esposizione del progetto e pronti a un referendum interno per dire sì o no alla riqualificazione di corso Vittorio Emanuele, con la richiesta chiara di consentire il traffico privato. Questo è ciò che emerso dopo l'incontro di ieri tra i commercianti del centro cittadino e il vice sindaco e assessore alla Riqualificazione urbana Berardino Fiorilli (al quale ha partecipato anche il consigliere comunale e assessore regionale Carlo Masci) che si sono seduti a un tavolo all'interno della sede della Confesercenti.

L'incontro è stato l'occasione per l'amministrazione comunale di presentare il progetto e spiegare i dettagli di un intervento che costerà circa un milione e 300 mila euro e per i negozianti un momento utile per spiegare dubbi e perplessità per un'opera vista come il colpo finale per il settore del commercio che vede un numero sempre maggiore di chiusure. Proprio corso Vittorio, un tempo strada dello shopping per antonomasia della città insieme a corso Umberto, negli ultimi anni si sta spegnendo con tantissime attività chiuse e altre che rischiano di non rialzare più la saracinesca.

Durante l’incontro, a tratti anche animato, Fiorilli ha illustrato il progetto e risposto alle domande dei circa cinquanta commercianti presenti.

«Non appena abbiamo saputo del progetto», ricorda Gianni Taucci, direttore provinciale di Confesercenti già pronto a presentare un questionario ai negozianti, «abbiamo chiesto la sospensione della procedura, in modo da discuterne con i commercianti. Ciò non è avvenuto, ma ora chiediamo al Comune un impegno preciso e pubblico: che almeno nella fase iniziale non ci sia alcuna chiusura totale al traffico veicolare privato. Il progetto andava discusso prima con i diretti interessati e adesso la città non può decidere di rinunciare al proprio polmone economico che è il commercio. Restiamo preoccupati dalla capacità delle altre strade di assorbire il traffico del centro, così come siamo preoccupati da tempistica e flussi veicolari. Chiediamo che non ci sia alcuno stop totale alle auto in nessun punto di corso Vittorio Emanuele, e che vi siano interventi come ampia segnaletica sulla presenza e la capienza del parcheggio della stazione centrale che non va più chiamato area di risulta, apertura di stalli per bikesharing e carsharing nel parcheggio, campagna di promozione del commercio pescarese fuori dalla città, lotta all’abusivismo, politiche fiscali punitive nei confronti di chi lascia sfitti i negozi, cronoprogramma certo per i lavori per non ripetere l’assurdità del lungomare sud. Sono queste le richieste sulle quali ci confronteremo. Siamo pronti ad altre azioni che si stanno valutando assieme alle altre associazioni di categoria: nel frattempo, negozio per negozio, chiederemo il parere sul progetto e poi decideremo come agire in funzione degli interessi della maggioranza dei commercianti pescaresi».

Nei giorni scorsi sulle vetrine di alcuni negozi sono anche apparsi i cartelli con la scritta «Ci state ammazzando con la pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele»: «Oggi noi parliamo solo della riqualificazione di corso Vittorio Emanuele», sottolinea Fiorilli, «e abbiamo solo anticipato quella che potrebbe essere una futura limitazione parziale del traffico, che non è una pedonalizzazione, perché non realizzeremo opere come quelle di via Firenze, via Mazzini o via Roma. Il progetto di riqualificazione prevede la realizzazione di una strada della larghezza di 8 metri, pari a viale Bovio, con un sottofondo e una pavimentazione capaci di sopportare il traffico di bus e auto».

Fiorilli annuncia anche un incontro tra negozianti e impresa per stabilire il cronoprogramma dei lavori che non dovranno interferire con saldi e periodo natalizio.

©RIPRODUZIONE RISERVATA