la rabbia della marineria

«Così c’è pericolo di affondare»

I pescatori: fondale sempre più basso, ogni manovra è rischiosa

PESCARA. «Ogni volta che usciamo e rientriamo al porto ci facciamo il segno della croce perché non sappiamo quello che può succedere. Il fondale del porto diventa sempre più basso e basta un errore per affondare e ritrovarsi a picco. Noi rischiamo la vita per andare a pescare quel pesce che ci dà soltanto da mangiare». Andrea, Massimo e Francesco Sciarra sfidano la sorte tutte le notti e tutti i giorni quando con la Zeus I, un peschereccio di 20 metri, escono e rientrano al porto.

«È pericoloso», avvertono, «la secca diventa sempre più grande e lo spazio di manovra per uscire e rientrare si accorcia giorno dopo giorno».

Dal prossimo 6 luglio anche la marineria di Pescara si ferma davanti all’emergenza porto, un porto perduto: «I pescaresi mangeranno il pesce congelato», dicono i 3 pescatori mentre sulla banchina del porto gettano ghiaccio sul pesce appena pescato. Dal 6 luglio al 4 ottobre prossimo, niente più pesce dell’Adriatico: allo stop per il mancato dragaggio, si aggiunge il fermo biologico.

La marineria schiuma rabbia davanti al fiume che si colora di verde: dopo le promesse mancate, con i lavori sempre rinviati, nessuno si fida più dei politici. «Le istituzioni hanno fallito», dicono gli Sciarra. La marineria salva soltanto il comandante della capitaneria di porto, Luciano Pozzolano: «Il comandante è l’unico che si è schierato dalla nostra parte», commentano, «ha fatto tanto ma un uomo solo si ritrova con le mani legate». Con il porto invaso dalle alghe e dai rifiuti – a tratti, la parte finale del fiume sembra un prato sporco – la marineria torna indietro al 2007, l’anno dell’ultimo dragaggio, dalla foce fino a sotto il ponte Risorgimento: «Cinque anni fa, il porto è stato dragato con 3 mezzi, dall’alba fino a notte fonda», racconta la famiglia Sciarra, «adesso, non si vede nessuno da queste parti. Qui, ogni giorno e ogni notte è un caos: basta venire alla banchina commerciale per vedere lo spettacolo».

La marineria non ce la fa più: «Qua si interviene sempre troppo tardi», dicono gli Sciarra, «speriamo che non succeda una tragedia. Se ci scappa il morto, però, saranno guai per tutti». ©RIPRODUZIONE RISERVATA