Crisi alla Cir di Tocco l’assemblea proclama un’ora di sciopero

I lavoratori protestano contro il silenzio dell’azienda sulla cassa integrazione integrale a rotazione

TOCCO DA CASAURIA. Un'ora di sciopero fissata per lunedì dalle 16 alle 17: è la decisione presa ieri pomeriggio dall'assemblea dei lavoratori nella sede dello stabilimento Cir di contrada Ceppeto. E' la risposta delle maestranze alla mancata adesione che la direzione aziendale avrebbe dovuto dare sulla richiesta cassa integrazione a rotazione dei lavoratori. Sindacati e Rsu hanno sostenuto che tutti i lavoratori dovranno lavorare le stesse ore per i settori di competenza con il minimo garantito di 800/900 euro al mese per chi sarà a zero ore. «Stranamente l'azienda ha preferito tenere la bocca cucita su questo punto», spiega il segretario provinciale Fiom Cgil Luigi Marinucci, quando invece in mattinata, nella sede della Confindustria, dove si è svolto un incontro preventivo con l'azienda, non ci era parso che ci fosse questa sorta di resistenza». Per quanto attiene invece alla prosecuzione della cassa integrazione rispetto alle due possibilità di utilizzare il Tfr come anticipo o somme derivanti da prestiti di istituti bancari, i lavoratori saranno liberi di scegliere. «Le somme accantonate del Tfr sono già soldi dei lavoratori e dunque sicuri», riprende Marinucci, «mentre per coloro che non vogliono intaccare le prorie riserve ci potrà essere un iter più lungo e l'azienda dovrà trovare linee di credito, non avendo disponibilità di liquidi».

Dunque si procedere sul filo del rasoio. Mentre nelle due sedi del nord Italia, alla ex Cardi di Verona ed alla ex Viberti di Nichelino di Torino, è iniziato uno sciopero ad oltranza, a Tocco il comportamento dei lavoratori e dei sindacati è improntato a una maggiore cautela. Del resto l'azienda ha manifestato la volontà di voler risolvere ogni situazione pur di mantenere viva la produzione a Tocco, considerato lo stabililmento primario e trainante dell'intera holding metalmeccanica. «Ci saranno perciò nuovi incontri per aggiornare la situazione», fa notare Marinucci, «sia con i lavoratori che con l'azienda, soprattutto dopo lo sciopero di lunedì. Insomma i lavoratori vogliono contare. Siamo disponibili a convergere su soluzioni possibili, ma va salvaguardata anche una parte di diritti imprescindibili. I lavoratori entro la prossima settimana dovranno comunicare le proprie scelte: Tfr o istituti bancari come anticipo della cassa integrazione, l'azienda non potrà esimersi di esprimersi sulla rotazione e tutto questo sarà riportato al ministero del Lavoro».

Walter Teti

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