D’INCHIOSTRO

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L’insonnia può essere curata assecondandola, ad esempio scrivendo di notte. Certo, non è facile improvvisarsi scrittori. E’ consigliabile iniziare per gradi, prendendo semplici appunti o iniziando a tenere un diario.

Attenzione però: quello che si scrive non è fatto di solo inchiostro.

Primo - Non so chi sia, che lavoro faccia o dove abiti. Non qui comunque. Lontano, questo è sicuro. Ieri notte l’ho visto di nuovo, o meglio la sua ombra. Inizio a preoccuparmi. E quasi l’alba, sono sfinito, ma non riesco a prendere sonno.

Secondo - Inizia a torturarmi anche di giorno adesso. E non solo negli occhi, con la sua ombra che passa intermittente. Di punto in bianco posso sentire che ha freddo o che ha fame o che sta correndo, lo inseguono, lo colpiscono, cade.

Terzo - Non succede a me, ma a lui, lontano.  E’ complicato: personalmente non provo dolore, fame o freddo, ma sento che succede dall’altra parte del tempo. Devo proprio assumere un’espressione strana in quei momenti; Francesca non mi ha detto niente oggi, ma capivo che si vergognava mentre eravamo a tavola insieme a tutti gli altri. Ho provato a sorridere per forza, ma non riuscivo a seguire veramente i discorsi della domenica. Ad un certo punto ho finto di non sentirmi bene, ma non potrò far credere di star male ogni volta senza destare sospetti persino più gravi.

Quarto – E’ una tortura non poter raccontare niente a nessuno. Questo mi fa pensare che avrò sempre più bisogno di scrivere. Per questo mi trattengo, mi limito a brevi commenti e so già che al momento giusto smetterò. Si inizia da niente in tutte le dipendenze. Non ho segreti che io voglia tenere nascosti. Piuttosto, non voglio turbare chi mi è vicino, ma come fare quando la verità è così strana? così nuova rispetto a quello che fino a ieri era tutto e che oggi continua ad essere normale e reale per tutti gli altri?

Quinto – Perché si lascia maltrattare in questo modo? Sento l’astio che lo circonda, la mancanza di rispetto. E’ una sensazione negativa che inquina ogni cosa che vivo, specie nelle occasioni allegre come il ballo di ieri sera e la sana ostinazione di Francesca a guardarmi negli occhi per tutto il tempo, mentre le nostre mani ci legavano salde sul vortice dei passi, unendo il calore della sicurezza al brivido del capogiro.

Sesto –Oggi mi ha mandato un lampo di tenerezza, la presenza di qualcuno accanto a lui. Purtroppo questo non migliora la mia situazione con Francesca: la distanza che ci separa si fa solo più dura. Più passa il tempo, più cresce il mio legame con l’altra parte di me. Certo, tento con tutte le forze di salvare le apparenze: abbiamo passato il pomeriggio a sfogliare un catalogo turistico. Mentre Francesca giocava a fare progetti sulle nostre ferie, mi sorprendevo a sbirciare le illustrazioni con interesse morboso: mi sembrava di riconoscere dettagli del posto lontano dove vive lui e che normalmente non avevo messo a fuoco nel ricordo. Il ponte sul fiume, la metropolitana, la neve.

Settimo – L’altra sera mi sono addormentato costruendo nella mente strani appuntamenti: partire, cercare tutti i ponti e le metropolitane del nord e finalmente incontrarci. Incontrare l’altra parte di me, quella che odio, che ho sempre nascosto, ma che non posso più sopprimere.

Ultimo - Chi c’è con te? Questo vorrei sapere sopra ogni cosa. Chi è che ho perduto diventando quello che sono, negando tutto quello che odio in me? Non con le parole, ma vivendo ho mentito a Francesca e Francesca è oramai il la compagna della mia falsificazione.

C’è qualcuno capace di amare la mia parte peggiore? Me senza schermi?

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