Da Celommi a Patini i grandi pittori in mostra a Pescara

Inaugurata al Museo Colonna “Il Sentimento della natura” Esposte 105 opere di ventidue artisti abruzzesi

PESCARA. Oltre cento opere di 22 artisti abruzzesi, da Celommi a Michetti, protagoniste dell’esposizione in corso al Museo Vittoria Colonna di Pescara, per celebrare il decennale della nascita del museo. “Il Sentimento della Natura. Grandi pittori abruzzesi al tempo dell’Italia Unita”, questo il titolo della mostra curata dalla soprintendente ai Beni Culturali Lucia Arbace, che andrà avanti fino al prossimo 25 novembre. «Da Marc Chagall ai Grandi Pittori abruzzesi è il ponte lungo dieci anni, tanti quanti ne sono trascorsi dall’inaugurazione del Museo d’arte moderna Vittoria Colonna, che ci traghetta direttamente dal 7 luglio 2002 al 7 luglio 2012, una data simbolica che abbiamo scelto per inaugurare una mostra straordinaria che vede la presenza di 105 opere di 22 artisti», dice il presidente della commissione Cultura del Comune di Pescara e presidente della Fondazione Paparella Treccia Augusto Di Luzio. «Da Celommi a Francesco Paolo Michetti, sino alla scoperta di Paolo De Cecco, poliedrico, capace di passare dalla musica alla pittura attraverso l’agricoltura. Il Sentimento della Natura è il fil rouge che lega fra loro opere che potremo ammirare fino a novembre». Di Luzio cita una data importante per il museo di Pescara, quella del 7 luglio 2002. Fu allora che iniziò con la grande mostra di Chagall, Picasso e Léger la stagione espositiva del Vittoria Colonna, «proseguita negli anni con altri grandi eventi. Anche allo scopo di celebrare il decennale del Museo, l’amministrazione comunale ha accolto entusiasticamente l’idea di onorare la grande tradizione pittorica abruzzese del XIX secolo». Tra le 105 opere selezionate per l’esposizione, distribuite sui due livelli del Museo Colonna, ci sono i capolavori dei fratelli Palizzi, di Teofilo Patini, Michetti, Pasquale Celommi, Basilio Cascella e altri autori anche meno noti, «ma non per questo di minore valenza storico-artistica, avendo tutti contribuito a diffondere la conoscenza della natura, delle tradizioni e dei costumi della nostra terra». Peculiarità degli artisti «quella di aver tratto spunto dalla terra d’origine, che diventa oggetto di attenzione e ricerca. Per l’importanza degli artisti e per il numero di opere esposte, si tratta di una mostra che resterà nella storia culturale della regione». La mostra, come ha spiegato la soprintendente regionale Lucia Arbace, è divisa in sezioni: “il Ritratto, il Paesaggio, una sezione dedicata solo a Patini, “Una finestra sulla Natura”, quindi tre sezioni dedicate a Michetti, Cascella e Paolo De Cecco abbinato a Vincenzo Rosati. E il fil rouge che lega fra loro le tematiche ci dimostrano e testimoniano l’esistenza di una Scuola pittorica abruzzese che troppo spesso viene sommariamente ricondotta sotto l’ala della Scuola Napoletana dalla quale invece si discosta decisamente, si differenzia e si distingue». Molte opere, ha chiarito la Arbace «provengono da collezioni private o dal Museo Nazionale dell’Aquila, oltre che dalle stanze di alcune istituzioni che ci hanno accordato il prestito». Nella quarta sezione, “Una finestra sulla Natura”, è stato esposto uno dei dipinti più rappresentativi della mostra. Si tratta di “Inno all’Aurora” di Pasquale Celommi, che esprime «quella concezione panica della Natura cara anche a Gabriele D’Annunzio».

Rosa Anna Buonomo

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