Abruzzo verso le regionali 

Data del voto, pronto il ricorso al presidente Mattarella

PESCARA. «Votare il 10 febbraio 2019 implica una gravissima violazione normativa. L'Italia è uno Stato di diritto e dunque a comandare sono le leggi e non i desiderata dei partiti. La legge sull’Elect...

PESCARA. «Votare il 10 febbraio 2019 implica una gravissima violazione normativa. L'Italia è uno Stato di diritto e dunque a comandare sono le leggi e non i desiderata dei partiti. La legge sull’Election day non lascia spazio a interpretazioni: per eleggere il Consiglio regionale dell'Abruzzo dell'undicesima legislatura si deve votare il 26 maggio, insieme al voto per il l Parlamento europeo. Se entro pochissimi giorni il titolare del Viminale Matteo Salvini non dovesse decidere per l'accorpamento delle Regionali abruzzesi con le Europee, io, Leandro Bracco, e il mio partito, nella persona del segretario regionale Daniele Licheri, abbiamo già pronto un ricorso straordinario da presentare ».
Il braccio di ferro sulla data del voto quindi tiene banco.
«Ricordiamo che è stata presentata un'interrogazione parlamentare a risposta scritta da parte del nostro deputato Erasmo Palazzotto alla Camera, e dalla nostra senatrice Loredana De Petris al Senato», continuano Bracco e Licheri, «ma ad entrambi non è ancora arrivata risposta, è una situazione gravissima», aggiunge il segretario regionale di Si Abruzzo, «qui si fanno orecchie da mercante di fronte al rischio concreto di vedere buttare 6 milioni di euro alla faccia dei cittadini Abruzzesi».
«Rivolgiamo pertanto un appello al ministro dell'Interno affinché provveda a emanare l'apposito e necessario decreto di accorpamento delle elezioni sia allo scopo di ripristinare la legalità sia al fine di ottenere quei risparmi che rappresentano esattamente lo spirito della richiamata normativa. Allo stesso modo indirizziamo un appello al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, allo scopo di sollecitare un suo intervento in tal senso presso il governo nazionale». (c.s.)