De Fanis da quasi tre mesi ai domiciliari, in aula per la libertà a febbraio

Fissata al 6 febbraio l’udienza davanti al tribunale del Riesame dell’Aquila. Il 30 interrogatorio a Lanciano nell’inchiesta bis sul tentato omicidio della moglie

PESCARA

Fissata al prossimo 6 febbraio l'udienza, davanti al Tribunale del Riesame dell'Aquila, riguardante la remissione in libertà dell'ex assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis, ai domiciliari dal 12 novembre scorso nell'ambito di un'inchiesta della procura sull'erogazione di contributi regionali per l'organizzazione di eventi culturali. Davanti al Riesame si discuterà in particolare del ricorso presentato dai legali di De Fanis, Domenico Frattura e Massimo Cirulli, contro la decisione del gip del tribunale di Pescara, Mariacarla Sacco, che l'8 gennaio scorso ha respinto l'istanza di revoca o sostituzione della misura cautelare avanzata per l'ex assessore. Oltre a De Fanis, nell'inchiesta sono coinvolti la sua ex segretaria Lucia Zingariello; Rosa Giammarco, responsabile dell'Agenzia per la Promozione Culturale della Regione Abruzzo ed il legale rappresentante di una onlus del vastese, Ermanno Falone. I reati contestati sono concussione, truffa aggravata e peculato.

L'inchiesta è scaturita dalla denuncia di un imprenditore, che si è rivolto alla forestale dopo presunte richieste di denaro da parte dell'ex assessore in cambio dell'erogazione di fondi per l'organizzazione di manifestazioni culturali. In particolare gli accertamenti si sono concentrati sui fondi regionali destinati ad eventi celebrativi dell'anniversario dei 150 anni della nascita di Gabriele d'Annunzio. Secondo l'accusa, De Fanis avrebbe chiesto tangenti per l'organizzazione del concorso internazionale di musiche da film 'Mario Nascimbene Award', e per un evento al Salone del Libro di Torino.

De Fanis dovrà comparire in procura anche giovedì 30 gennaio, ma stavolta a Lanciano, nell'ambito dell’inchiesta per il presunto tentativo di omicidio della moglie, Rosanna Ranieri. Si tratta di uno stralcio dell'inchiesta principale della procura di Pescara sull'erogazione di contributi regionali. Proprio in seguito alle indiscrezioni trapelate sul fascicolo aperto a Lanciano, la procura del posto ha aperto un'inchiesta contro ignoti per il reato di rivelazione di segreti d'ufficio.

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