LA FAMIGLIA spinelli

Declino di un clan da due milioni

Avevano auto, terreni e appartamenti. Stanno per perdere pure casa

LEGGI: "RIPRENDIAMOLI", la sfida per i beni confiscati alla mafia

PESCARA. Aveva un patrimonio di almeno due milioni e mezzo, secondo i calcoli di polizia e finanza che glielo sequestrarono a novembre del 2011 con la legge antimafia. Oggi che ha perso anche in Cassazione il ricorso, e gli stanno per prendere anche la casa a tre piani di via Fonte Romana dove ha radunato tutti i suoi figli e nipoti (17 in tutto), Umberto Spinelli non può più fare neanche il parcheggiatore. E non importa se abusivo. Comunque un servizio che lui o chi per lui della famiglia “offriva” all’utenza in cambio di una tariffa .

Ecco la mappa dei beni confiscati realizzata da Confiscati Bene
(dati dell'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati)

 

«È questo il ringraziamento a noi che abbiamo riqualificato l’area», è andata a protestare ieri mattina il Comune la moglie Clorinda Guarnieri. E in effetti, dopo una lista di reati collezionati nel corso dei suoi 65 anni (tra tutti furti, estorsioni e usura), anche se nell’illegalità Umberto Spinelli e il suo clan con quel parcheggio messo su con tanto di P maiuscola e freccia su area comunale, si era messo a lavorare. Segno di un declino, a leggere le cronache che ne hanno accompagnato la storia, a cui non solo gli Spinelli, ma numerose famiglie rom, sono state condannate dalla raffica di sequestri e relative confische da parte di polizia e finanza, in applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali che consentono di arrivare al sequestro e alla successiva confisca dei patrimoni accumulati illecitamente da chi vive dei proventi di quei reati, e non può giustificare la legittima provenienza dei beni in loro possesso. E Umberto Spinelli di beni ne aveva parecchi: dalla Mercedes finita in uso alla squadra Mobile di Pescara, al Rolex, ai 32 depositi a risparmio, passando per terreni e appartamenti in via Passolanciano, in strada Valle Furci, in via Colle Innamorati e in via Fonte Romana, la villetta dove vive oggi, ultima roccaforte della sua famiglia. Una famiglia che, raccontano fonti investigative, negli ultimi 10-15 anni ha campato sulla miriade di furti collezionati da Nella, nuora di Umberto attualmente in libertà (l’ultimo figlio è nato due anni fa), ma con un lunga detenzione ancora da scontare. Umberto no, Umberto voleva fare il parcheggiatore. (s.d.l.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA