Del Turco, superperiti per il giallo dele foto

La difesa: nella foto Angelini indossa un capo che nel 2007 non esisteva Confronto fallito tra pm e difesa, il tribunale nomina i suoi esperti

PESCARA. C’è un anno di differenza a separare l’accusa e la difesa del processo sanità, i pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli che vogliono l’ex presidente del Regione Ottaviano Del Turco intento a ricevere nel novembre 2007 una tangente da 200 mila euro da Vincenzo Maria Angelini e l’avvocato di Del Turco, Gian Domenico Caiazza, che invece vuole che quella tangente non sia mai arrivata nelle mani di Del Turco a Collelongo – il paese dove l’ex governatore abita ed è nato 68 anni fa – perché le foto, per il legale, sono del 2006.

Il confronto e il giubbino. Accusa e difesa, Angelini contro Del Turco e l’ex governatore contro Angelini, 2006 o 2007, le foto di soldi e mele vere o false: chi ha ragione al processo sanità?

Sono tornati in aula, stavolta insieme, seduti uno di fronte all’altro, i due periti di parte Antonio Cilli per la procura e Giacomo Gloria per la difesa: sotto al proiettore, con le macchinette in mano, i consulenti si sono confrontati come aveva richiesto il presidente del collegio Carmelo De Santis, sono stati invitati al dialogo su quella sequenza chiave del processo, la foto dei soldi, la foto di una persona che entra in una casa, la foto di una busta di mele. Nessuno dei due periti ha cambiato opinione sulla datazione perché per l’accusa quelle foto sono compatibili con la data del 2 novembre 2007, giorno in cui per i pm Angelini è andato a casa di Del Turco, mentre per la difesa quelle foto risalgono all’anno precedente, incompatibili con la parola di Angelini. E’ per questo che De Santis, di fronte a tesi opposte su cartelle, file e date si è convinto a nominare due periti del tribunale, il professor Roberto Baldoni e l’ingegner Luca Montanari, che entro 18 giorni dovranno rispondere a 2 quesiti sulla datazione delle foto per avere quindi una voce super partes e capire chi tra Cilli e Gloria si avvicina di più alla verità. Ma l’udienza di ieri, con l’aula colma, è stata lunga, ricca di contrasti, con un Caiazza che fin dalle prime ore si era scaldato dicendo «gli ostacoli di questo processo sono tutti per le prove della difesa, è clamoroso» e, alla reiterazione della lamentela, con De Santis che l’ha frenato: «Sta esagerando, sta facendo teatro, stia zitto». «Faccio l’avvocato», ha risposto il legale. Urla che, poi, si sono riaccese quando l’avvocato Marco Femminella, legale dell’ex consigliere regionale imputato Camillo Cesarone, ha depositato una lettera di risposta della marca di abbigliamento Ballantyne in cui si diceva che il giubbino che Angelini ha detto di aver indossato il 2 novembre 2007 «è stato messo in vendita a partire dal settembre 2011».

Cilli: lo foto è del 2007, Gloria non ha usato un metodo scientifico. E’ stato il presidente a richiamare Cilli e Gloria per chiarire la datazione delle foto scattate dall’autista di Angelini e a introdurre il confronto tra periti così: «Dottor Cilli, Gloria ha affermato con certezza che le foto non sono del 2007 ma del 2006. Lei dice il contrario, su quali elementi fonda la compatibilità?». «Il metodo usato da Gloria, come ha detto anche lui, è un metodo induttivo e non scientifico», ha attaccato il professore della D’Annunzio. «La mia attività è stata quella di estrapolare i dati senza commentare». La macchinetta di Angelini è stata acquistata l’8 marzo 2006, ha ricordato Cilli facendo riferimento alla fattura, e aggiungendo: «Quando si compra una macchinetta bisogna settare la data ma in questo caso la sincronizzazione non è stata fatta. Le cartelle che crea la Panasonic hanno memorizzato la data del 1° gennaio 2005, che è la data suggerita – secondo il manuale – quando non viene sincronizzata la data». Per Cilli, quindi, partendo dalla data di acquisto del marzo 2006 e dalla data suggerita dalla macchinetta in caso di mancata sincronizzazione, ovvero il 1° gennaio 2005, alle foto mancherebbero 377 giorni da aggiungere. «Se la foto numero 54», ha spiegato, «ha come data di creazione il 17 marzo 2005 bisogna trasporre l’arco temporale di un anno, due mesi e 8 giorni. La 54 non è databile prima del 24 maggio 2006». Così, Cilli, è arrivato alla conclusione: «Le foto dall’ 82 alla 95», ovvero quelle della presunta tangente, «possono essere datate non prima del mese di giugno 2007».

Gloria: Cilli sbaglia, la foto è del 2006. A differire, nella tesi dei due consulenti, è stata la datazione impostata nella macchinetta perché se per Cilli il dato di partenza – sballato, ma comunque di partenza – era il 2005, per Gloria la data di default era zero. «In assenza di sincronizzazione la data di default della macchinetta è una sequenza di zeri e non 1° gennaio 2005». Per Gloria, poi, come aveva illustrato nella precedente udienza, la sequenza chiave di soldi e mele è da inserire tra due estremi certi da collocare nell’anno 2006: la foto della copia del Centro del 16 giugno 2006 e le fatture di alcuni lavori della ditta Emoter a Villa Pini databili novembre 2006. Un arco temporale precedente da quello della procura che ha spinto De Santis a nominare due periti a cui affidare il cuore del problema: «La data del 2 novembre 2007 è compatibile con le foto della sequenza soldi e mele?». Saranno un informatico e un ingegnere a lavorare sulla macchinetta fotografica di Angelini e a giungere alle loro conclusioni entro il 31 maggio.

Quando Angelini sfilò. Tempo fa, durante un’udienza dedicata all’altezza dell’uomo immortalato entrando a casa di Del Turco, Angelini volle rafforzare la sua parola non solo dicendo che era lui ma depositando anche il giubbino che, per l’ex titolare di Villa Pini, avrebbe indossato quel 2 novembre 2007. Indossò la giacca di marca Ballantyne, la tenne per 30 minuti e venne acquisita dal tribunale. Ieri, l’avvocato Femminella, ha letto e depositato il responso di un domanda inviata ai titolari della ditta. A che anno risale il giaccone di Angelini?E Franco Natalucci dell’azienda di Vincenza ha risposto: «In base alle nostre risultanze, confermiamo che il capo è stato contabilizzato in entrata nel nostro magazzino il 5 settembre 2011 per la successiva commercializzazione». Per la difesa, quindi, quel giubbino non è del 2007 e il tribunale, intanto, ha chiamato a deporre Natalucci. Il processo torna domani.

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