Depuratore “assolto” La procura a caccia degli scarichi abusivi

L’Arta: «Analisi nella norma nell’impianto di Fosso Pretaro» Ma resta ancora un mistero l’inquinamento di metà agosto

PESCARA. Le ultime analisi dell’Arta assolvono il depuratore di Fosso Pretaro. I valori dei colibatteri registrati negli esami effettuati il 19, 21, 24 e 25 agosto scorsi sono nella norma. Come d’incanto, i livelli record degli inquinanti segnalati a marzo e a luglio, durante i controlli allo stesso impianto, sono improvvisamente crollati e ora i sospetti su cosa possa aver provocato il forte inquinamento del mare tra Pescara e Francavilla, dal 13 al 27 agosto scorsi, si concentrano su altre possibili cause. La procura di Chieti, che ha aperto un’inchiesta sulla vicenda, si starebbe orientando sull’ipotesi degli scarichi abusivi. Ipotesi peraltro già avanzata tempo fa dall’Aca, l’azienda acquedottistica che gestisce il depuratore di Fosso Pretaro.

Del resto, le ultime analisi dell’Arta dimostrebbero che l’impianto funziona. È vero che l’Aca ha provveduto in questi giorni ad alleggerire il lavoro del depuratore, trasferendo con le autobotti parte degli scarichi reflui, ma, secondo i tecnici dell’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, non può essere solo questa la causa dell’improvviso miglioramento delle analisi.

Da un report effettuato dall’Arta, mettendo a confronto gli esami del depuratore con quelli del mare, dal 2013 ad oggi, non sembra esserci alcuna correlazione tra i due tipi di inquinamenti del depuratore e del mare. «Sono stati confrontati», ha spiegato ieri in una conferenza stampa il direttore dell’Arta Mario Amicone, in cui era presente anche il direttore tecnico Giovanni Damiani, «i dati derivanti dal monitoraggio delle acque di balneazione degli anni 2013, 2014 e 2015, per l’area marina interessata da Fosso Pretaro al confine tra Pescara e Francavilla, con quelli derivanti dai controlli periodici effettuati sull’impianto di depurazione di Francavilla negli stessi periodi». «Nel 2013, prelievo del 6 agosto e quest’anno, prelievi del 9 marzo e del 6 luglio», ha proseguito il direttore Arta, «il depuratore emetteva escherichia coli al di sopra dei limiti consigliati dalla legge, mentre le acque nello stesso periodo risultavano del tutto balneabili, in quanto escherichia coli era nettamente al di sotto dei limiti fissati dalla legge». «Viceversa», ha affermato ancora, «nel 2014 non sono stati registrati superamenti dei limiti nell’impianto, mentre la balneazione, nello specchio d’acqua nei pressi di Fosso Pretaro, ha mostrato superamenti, il 3 luglio e il primo settembre».

Escluso il depuratore, quindi, si pensa ad altre possibili cause. Verrebbe esclusa anche la condotta sott’acqua collegata al depuratore che arriva fino a due chilometri dalla costa. L’Aca aveva scoperto nelle settimane scorse una piccola falla con la fuoriuscita di aque reflue, la cui quantità non giustificherebbe l’inquinamento del mare. Resta in ballo, allora, l’ipotesi degli scarichi abusivi. Tra l’altro uno, proveniente da un’abitazione, è stato scoperto la scorsa settimana. Ma si teme che ce ne siano altri. «Ci potrebbero essere degli scarichi abusivi temporanei collegati agli scarichi delle acque bianche», ha ipotizzato l’amministratore dell’Aca Vincenzo Di Baldassarre. E suoi i tecnici sono al lavoro per controllare anche questa possibilità.

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