Di Francesco: svolta psicologica

«Ho lavorato sulla testa dei ragazzi per preparare la riscossa»

PESCARA. La vittoria che volevano tutti. La voleva il pubblico, ai limiti della pazienza dopo una serie di risultati negativi. La voleva la società, che proprio ieri mattina si è seduta ancora attorno al tavolo per continuare il discorso dell'aumento di capitale. Soprattutto, però, è la vittoria che voleva Eusebio Di Francesco che ha trascorso una settimana con il mirino puntato. «Sono più incazzato di prima, perché non bisogna abbassare la guardia», dice l'allenatore appena mette piede in sala stampa. «Voglio che questo atteggiamento rimanga. Ho ancora tanta adrenalina addosso da scaricare».

Non sono stati giorni semplici. «Voi analizzate l'aspetto tattico visto che avete tante conoscenze a riguardo», si rivolge stizzito ai microfoni. «Io ho lavorato molto sull'aspetto psicologico dei ragazzi. Sono contento di esserci riuscito. Ho recuperato alcuni giocatori a livello caratteriale, recuperando anche degli elementi a centrocampo, senza nulla togliere a Berardocco che ha fatto benissimo il suo dovere finora».

La ripresa del Pescara è coincisa con la prima rete in biancazzurro di Bucchi. «Tutti lo hanno criticato per la prova a Modena, invece oggi ha fatto molto bene. Bravo a far salire la squadra e produttivo nel gioco aereo. Bucchi ha delle caratteristiche importanti per questa squadra».

Il capitano Olivi, però, è rimasto in panchina. «Io faccio delle scelte in base a quello che vedo in settimana. Ho fatto delle scelte all'ultimo minuto. Nessuna punizione e nessun caso con il capitano. Ho semplicemente fatto una scelta tecnica in base alla partita».
Squadra sbloccata? «Bisogna stare sempre sul pezzo. Dobbiamo continuare così. A volte ci sentiamo bravi e appagati. Questa cosa non mi piace e bisogna tenere alta l'attenzione».

Zona play off ancora vicina, però a Di Francesco interessa la salvezza. «Credo che 51-52 punti bastino per salvezza matematica. Mancano otto partite: continuiamo così».

Il presidente Peppe De Cecco è felice: «C'è stata la risposta che aspettavamo. Meglio nel primo tempo che nel secondo. I ragazzi hanno tirato fuori il cuore. Io ero convintissimo che la svolta ci sarebbe stata. Adesso siamo più tranquilli riguardo al discorso salvezza. Arriviamo subito alla quota matematica».

Tre punti importanti per il presidente. «Punti pesantissimi vedendo anche gli altri risultati. Non parliamo di play off, però questi punti sono importanti per l'aspetto mentale del gruppo».
E sull'assemblea societaria conclude: «Tutto ok, nessun problema. Tutti abbiamo sottoscritto il capitale di 4 milioni fino a giugno. Il futuro? Se arrivano forze nuove noi siamo contenti. La nostra società è seria, ma se vogliamo fare delle cose importanti ci vogliono altri imprenditori. Io dico che se arriva qualche imprenditore gli diamo le cariche più importanti. Il presidente può farlo chiunque: Sebastiani, Pellegrini, ma anche gli stessi Di Properzio, Di Vincenzo, D'Andrea».

Tre nomi che fanno un indizio? «No, però sono nomi importanti, sono miei amici e sono appassionati di sport. Non si tratta di dissanguarsi, ma solo di collaborare per il bene del Pescara».

Poggio degli Ulivi.
Martedì il presidente del credito sportivo, Andrea Cardinaletti, sarà a Pescara per incontrare i dirigenti biancazzurri e visiterà il Poggio degli Ulivi. L'istituto di credito dovrebbe finanziare il Pescara per rilevare e ampliare il Poggio, attualmente di De Cecco.

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