Di Quinzio accorcia la movida

Francavilla, stop agli alcolici alle 24. Scoppia la protesta degli operatori

FRANCAVILLA. Stop agli alcolici allo scoccare della mezzanotte. È quanto prevede un'ordinanza firmata dal sindaco Nicolino Di Quinzio che fissa modalità e orari della movida in estate. Pubblici esercizi da una parte e stabilimenti balneari dall'altra, poi, al massimo alle due tutti a nanna. Un provvedimento che agli operatori proprio non va giù. Così scoppia la polemica.

Fare musica e spettacolo si può, a luglio, venerdì e sabato: dal primo al 23 agosto, invece, la movida sarà tollerata tutti i giorni, pur rispettando i limiti di orario imposti. Per tutti i locali, la vendita degli alcolici si ferma a mezzanotte. Da quell'ora, bar, ristoranti e locali non in riva al mare potranno fare intrattenimento fino alle 2. Gli stabilimenti balneari smetteranno un'ora prima, all'una.  «La decisione è stata presa in linea con le misure di sicurezza disposte dal prefetto», commenta Nicolino Di Quinzio, «bisogna tener conto dell'anziano che vuole dormire, del malato, di chi lavora e di chi vuole passeggiare.

Francavilla paga la posizione di alcune abitazioni troppo vicine al mare». Per occasioni particolari sono ammesse deroghe: due al massimo in tutta la stagione per ogni esercente. Quest'ultimo, però, potrà richiederne non più di una per mese, assicurando alcuni servizi: bagni chimici, personale di sicurezza e un parcheggio adeguato.  «Ci avevano promesso altre cose», commenta il balneatore Mauro Cioffi, «così possiamo anche chiudere.

La gente che rientra alle 20 dal mare e alle 22 cena, a mezzanotte può andare a dormire. Non è un fatto di guadagno, ma una città che dovrebbe vivere di turismo estivo che all'una si spegne, vuol dire invitare le persone a spostarsi altrove». Dello stesso avviso l'operatore balneare Luca Falcone: «Per fare serate musicali ho investito seimila euro, in questo modo non posso fare niente, chiudo e a Pescara ci vado anch'io». «Fin quando non cambia la mente dei francavillesi, non solo quella degli amministratori, Francavilla dormirà», questa l'opinione del balneatore Tiziano Carchesio, «il turismo, da un lato, è atrofizzato ma, dall'altro, chi ha la casa al mare dovrebbe dimostrare un po' più di tolleranza».

Lucia Famiglietti, una mamma, pensa che «orari così restrittivi fanno in modo che i giovani si mettano in macchina e scappino verso altre località. Vuol dire, per noi genitori, pericolo e preoccupazione, e poi non è bello vedere una città vuota la sera». «Su via Moro», aggiunge l'operatore Gaetano De Medio, «movimento già non ce n'è. Nonostante questo, investiamo in intrattenimento, serate e Siae con quali risultati? Possiamo anche chiudere ma i ragazzi che vogliono fare baldoria restano in strada e il problema rimane». 

«Se il provvedimento resta tale vorrà dire che ci attiveremo per protestare», commenta Dino Montefusco, direttore locale di Confesercenti, «in più non dovrebbero esistere distinzioni tra stabilimenti balneari e non». «Gli orari "invernali" svuoteranno i locali», si rammarica Raffaele D'Amario, un residente, «ed impoveriranno le casse della nostra economia già compromessa».

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