Discarica Bussi: il processo. La difesa: “Il sito è legittimo”

“All’epoca non c’era nessuna norma di tutela ambientale”: così gli avvocati dei due imputati motivano la richiesta di assoluzione

CHIETI. Non c'erano norme di tutela ambientale nel periodo, fra il 1963 e il 1971, in cui la discarica Tremonti è stata realizzata per cui è da ritenere legittima. È quanto ha detto in sostanza, argomentando la sua posizione su basi giuridiche, l'avvocato Riccardo Villata oggi nella seconda udienza dedicata alle difese nel processo ai 19 imputati per le cosiddette discariche dei veleni a Bussi, che si sta celebrando davanti alla Corte d'Assise di Chieti.

Villata, che in questo processo difende Camillo Di Paolo, che è stato responsabile della protezione e sicurezza ambientale dello stabilimento di Bussi, ha evidenziato, secondo quanto è stato possibile ricostruire (il processo si tiene a porte chiuse visto che si celebra con rito abbreviato e il legale non ha rilasciato dichiarazioni agli organi di informazione) che, in virtù della successione di norme giuridiche in materia ambientale, la creazione della discarica è avvenuta in un arco temporale in cui ciò non costituiva un illecito e che dunque essa non era abusiva.

Secondo questa logica, dunque non inquinante da un punto di vista giuridico e quindi non penalmente perseguibile. E, sempre secondo la difesa, che non si possono imputare le condotte a chi è arrivato a Bussi 20 anni dopo e non era a conoscenza dell' esistenza della discarica e non aveva alcun obbligo di attivarsi. Un limite, quello dei venti anni, riconducibile all' entrata in vigore del decreto Ronchi che invece ha sancito l' obbligo della bonifica.

L'udienza è terminata intorno alle 14,00. In mattinata aveva parlato, sempre per la difesa di un altro imputato, Mauro Molinari, un consulente della Montedison che aveva redatto un piano ambientale, l'avvocato Paola Severino. Sia Severino che Villata hanno chiesto l'assoluzione per i rispettivi assistiti. La prossima udienza, dedicata ancora alla difesa degli imputati, è fissata per il prossimo 31 ottobre.

©RIPRODUZIONE RISERVATA