Discariche abusive, dieci milioni di multa all'Abruzzo

È il conto presentato dallo Stato alla Regione per le infrazioni comunitarie in tema di rifiuti

ROMA. Un conto da 10 milioni e 270 mila euro. E' quello che la regione Abruzzo dovrà pagare allo Stato per le 28 discariche in infrazione presenti nel suo territorio e oggetto della condanna comminata nel 2014 dalla Corte di giustizia europea. L'ingiunzione di pagamento è arrivata lo scorso primo aprile con una nota del Ragioniere generale dello Stato, Daniele Franco. Che ha quantificato, sito per sito, l'importo dovuto anche dall'Abruzzo per il recupero delle somme anticipate dallo Stato.

Conto salato. La stangata per lo Stato è stata di 80 milioni per le 200 discariche dislocate nell'intero territorio nazionale. Una cifra destinata a crescere, perché nel frattempo l'Italia ha già pagato anche le penalità del secondo e del terzo semestre per le discariche che ancora non erano state bonificate. Pagamenti che in successione si trasformeranno, nei prossimi mesi, in altrettante rivalse nei confronti delle amministrazioni interessate: quasi tutte, se si fa eccezione per la Valle d'Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano.

Ricorsi in vista. Le Regioni, anche quelle condannate per una sola discarica non a norma, minacciano un contenzioso senza fine di fronte alla giustizia amministrativa. Per evitarlo, dicono, c'è una sola strada: quella della moratoria del debito da parte del governo. E a questo fine si sono fatte carico nel corso dell'ultimo incontro comune a Roma di predisporre un emendamento all'articolo 66 della Legge di Bilancio affinché venga disapplicata nei loro confronti la rivalsa. In attesa delle decisioni del governo, però, le note di pagamento restano in sospeso.

Salasso abruzzese. Dalla sola regione Abruzzo, il Mef rivuole, per ora, 10,2 milioni di euro. Di cui cinque milioni e 258 mila euro come quota parte della multa iniziale a cui è stata condannata l'Italia per le discariche abruzzesi nei comuni di Barete, Bellante, Bisenti, Colledimacine, Lecce nei Marsi, Pizzoli, Montebello sul Sangro, Balsorano, Casalbordino, Castel di Sangro, Castiglion Messer marino, Celenza sul Trigno, Cepagatti, Fraine, Lama dei Peligni, Ortona dei Marsi, Palena, Pennadomo, Penne, Pietracarmela, San Giovanni Lipioni, S. Salvo, S. Valentino in Abruzzo citeriore, Taranta Peligna, Torrebruna, Vasto (due discariche), Montedorisio.

Multe continue. Ma a fare impennare ulteriormente il conto sono gli altri 5 milioni, sempre dovuti dall'Abruzzo, per i siti che non risultavano messi in regola dopo il primo semestre dalla condanna. Un elenco sceso a 25 discariche destinato ancora a scendere. Dopo lo stralcio del sito di Arenella a Barete, Mozzone a Colledimacine e Collelungo a Pietracarmela, è ufficialmente uscita dalla procedura anche la discarica di Lecce dei Marsi con un provvedimento dell'Ue firmato a febbraio di quest'anno. Per queste lo Stato non dovrà pagare più nulla.

Corsa a tempo. Rimangono le altre. Per le discariche a Monteodorisio, Pennadomo, San Giovanni Lipioni, San Salvo, Castel di Sangro, Ortona dei Marsi e Fraine è stato definito l'iter tecnico amministrativo che competeva alla regione, mentre un analogo esito è atteso per i siti di Balsorano e Castiglion Messer Marino. Per altre quattro discariche siti risultano ultimate le attività di bonifica ed è in corso l'istruttoria per arrivare alla loro esclusione dalla procedura di infrazione (Colledimacine, Palena, Taranta Peligna e Torrebruna). Ancora in corso, invece, i lavori nelle discariche che ricadono nei comuni Bellante, Casalbordino, Celenza sul Trigno, Lama dei Peligni, Montebello sul Sangro, Penne, San Valentino e le due a Vasto. Mentre per quelle di Cepagatti e Pizzoli sono ancora in corso attività di monitoraggio ambientale.

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