Distretto mai aperto, 10 anni di promesse non mantenute

L’edificio fantasma della Asl costato tre milioni e distrutto da vandali e ladri Dall’inaugurazione beffa di Cordone agli impegni disattesi da Balestrino e D’Amario

PESCARA. Dieci anni di promesse non mantenute. Dall’inaugurazione di Cordone, alla lettera di Balestrino fino alla risposta di D’Amario arrivata fino in Senato. Dietro al distretto-rsa di Cepagatti, costato 3 milioni di euro, pronto ma abbandonato tanto da collezionare 600 mila euro di danni per le scorribande di vandali e ladri, ci sono gli annunci rimasti parole al vento.

Festa nel 2004. La prima (falsa) promessa è l’inaugurazione del 5 giugno 2004: una parata di politici per salutare una struttura «modernissima» e «completata da poco». «L’inaugurazione, oltre a testimoniare l’interesse della Asl per la sanità sul territorio», così recita il comunicato diffuso all’epoca dalla Asl, «va a sanare una grave carenza perché i locali attualmente in uso al dsb di Cepagatti sono inidonei». Dieci anni dopo, l’edificio inaugurato è chiuso e distrutto mentre il distretto resta «fatiscente», così lo definiscono anche i carabinieri del Nas che hanno indagato sull’immobile fantasma in un’inchiesta poi archiviata, e continua a fornire servizi, dal Cup alle visite, a 15 mila residenti di 8 comuni della zona. Ma per Angelo Cordone, direttore generale Asl dell’epoca, l’opera è finita: sul curriculum del manager della sanità, oggi in servizio in una Asl di Milano, tra le «principali mansioni e responsabilità» c’è proprio il «completamento della rsa di Cepagatti».

Lettera incorniciata. Anche il successore di Cordone, Antonio Balestrino, ha preso il suo impegno: quella lettera del 20 settembre 2007, Camillo Sborgia, all’epoca presidente della commissione Vigilanza della Provincia e oggi assessore a Cepagatti, l’ha chiusa in un quadro appeso in salotto. «L’ho messa esposta perché non ci ho mai creduto», dice. Questo l’annuncio di Balestrino: «A piano terra verrà trasferita la sede del polo distrettuale, ai piani primo e secondo, là dove era stata prevista la disponibilità per circa 40 posti letto, la direzione Asl prevede di realizzare posti letto per anziani non autosufficienti e 6 di residenzialità psichiatrica». Sborgia ha raccolto firme per il distretto e, nello stesso 2007, ha spedito 800 cartoline con l’immagine dell’incompiuta all’allora presidente della Regione Ottaviano Del Turco: «Ma nessuno ha risposto», racconta, «tutti, centrodestra prima e centrosinistra poi, hanno fatto orecchie da mercante».

Impegni con il senatore. Il caso è arrivato anche in Senato con un’interrogazione dell’allora senatore Idv Alfonso Mascitelli e vice presidente della commissione d’inchiesta sulla Sanità. Dopo l’interrogazione, il 3 maggio 2012, Mascitelli ha incontrato il direttore generale Claudio D’Amario ricevendo «precisi impegni»i: progetto a giugno 2012, appalto a settembre, fine entro l’anno. Un cantiere lampo. «Sinceramente sono rimasto perplesso su tempi e fondi», ricorda Mascitelli, «ma il mio atteggiamento costruttivo dell’epoca non è stato rispettato dalla Asl: una battaglia civile di cui, da medico, pago ancora lo scotto ma lo rifarei».

Denuncia 5 Stelle. Anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Domenico Pettinari con un’interrogazione del 3 settembre scorso si è interessato: «Ho chiesto che i responsabili dell’incuria siano individuati e costretti a pagare perché il danno all’erario è evidente ma l’assessore regionale Pd Silvio Paolucci mi ha risposto di guardare al futuro perché adesso ci sono i soldi, 600 mila euro, per riparare i danni. Una risposta evasiva: le responsabilità devono essere accertate. Non possiamo delegare alla magistratura: la politica ha gli anticorpi e deve usarli».

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