Dogali: «No alla candidatura di Mascia»

Il capogruppo Udc ferma la corsa del sindaco. Sospiri (Forza Italia): «Se non c’è accordo sul suo nome si va alle primarie»

PESCARA. Si fa improvvisamente a rischio la corsa di Albore Mascia per farsi rieleggere sindaco di Pescara. Uno degli alleati della coalizione di centrodestra, il capogruppo dell’Udc Vincenzo Dogali, si è espresso contro la sua candidatura. «Personalmente sono contrario», ha detto ieri, «ma il mio partito si deve ancora esprimere ufficialmente».

Uno stop in piena regola al sindaco uscente, proprio nel giorno in cui il capogruppo regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri ha annunciato: «Cerchiamo un candidato che unisca la coalizione, se non lo troviamo ricorreremo alle primarie».

E se si dovesse aprire, per la prima volta nel centrodestra, la strada delle primarie, potrebbero entrare in gioco anche il presidente della Provincia Guerino Testa, alfaniano doc, che non ha mai nascosto il suo desiderio di candidarsi a sindaco, l’assessore Berardino Fiorilli, esponente di Pescara futura o, in alternativa, l’assessore regionale Carlo Masci, leader della stessa lista civica. Si è detta pronta a scendere in campo anche Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale con un proprio candidato.

Insomma, la corsa di Mascia a questo punto potrebbe farsi a rischio, anche se il sindaco resta convinto che gli spetti di diritto la candidatura «per aver lavorato bene in questi 5 anni di consiliatura». Pesa tuttavia il giudizio del capogruppo. «Sono contrario a una candidatura di Mascia», ha spiegato Dogali, «perché in questi cinque anni di consiliatura è stato assente sui grossi problemi della città, si è più volte defilato». «In questi anni», ha fatto notare, «le cose sono andate male soprattutto in politica economica. Il Comune ha paurosamente rischiato il default. Per non parlare di altri temi importanti come il porto, su cui l’amministrazione comunale è stata completamente assente; poi la viabilità, dove è mancato un nuovo Piano traffico. I prossimi anni saranno ancora più difficili perché mancano le risorse pubbliche» «Io so esattamente come la pensa l’Udc, ma non lo posso dire. Ci esprimeremo ufficialmente dopo l’incontro con il commissario regionale del partito Neto Poli», ha rivelato. Si può immaginare quale sarà il giudizio, visto che l’Udc continua, da tempo, a far mancare il suo appoggio alla maggioranza durante le votazioni in consiglio comunale. I centristi hanno minacciato più volte di uscire dalla maggioranza, ma poi la crisi è fortunatamente sempre rientrata. L’ultimo episodio di rottura si è registrato lunedì, quando i consiglieri centristi hanno votato a favore, insieme all’opposizione un ordine del giorno che invita l’amministrazione comunale a sospendere immediatamente i lavori per la pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele. «Non siamo favorevoli all’intervento di corso Vittorio», ha sottolineato Dogali, «non si può realizzare una pedonalizzazione senza fare prima una sperimentazione e una programmazione di un’opera così importante per la città. Abbiamo votato a favore dell’ordine del giorno per far sospendere i lavori. Più di questo per ora non possiamo fare». «Mascia», ha concluso il capogruppo, «è entrato in Comune con l’apertura della rampa dell’Asse attrezzato di piazza Italia, bloccata dalla precedente amministrazione di centrosinistra e andrà via con la chiusura di corso Vittorio».

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