Donati gli organi di Konrad Il papà: in nome della sua bontà 

Prelevati cuore, fegato, pancreas, reni e cornee del 21enne caduto dal balcone la notte di Capodanno La famiglia: «Sognava di aprire un bar, era premuroso e si preoccupava di tutti». Oggi alle 15 i funerali

PESCARA. «Konrad aveva un cuore enorme, aiutava tutti. Ogni giorno compiva un bel gesto nei confronti degli altri». E il suo altruismo è anche quello dei genitori, Giuseppe e Maria Rosaria, che hanno dato il consenso alla donazione degli organi del figlio 21enne, morto due giorni fa dopo una brutta caduta dal balcone avvenuta la notte di Capodanno, a Città Sant’Angelo. Dopo quel “sì” alla donazione nel reparto di Rianimazione dell’ospedale, dove Konrad Casalini è rimasto in coma per nove giorni, ha preso il via la procedura lunga e complessa che porta al prelievo degli organi per il successivo trapianto. E dall’alba di ieri, fino a metà mattina, sono arrivate a Pescara diverse equipe, da varie località italiane, che si sono occupate degli interventi. Il cuore e il fegato di Konrad sono stati destinati rispettivamente in Veneto e nel Lazio, mentre il pancreas e un rene sono stati indirizzati alla Toscana e l’altro rene e le cornee sono rimasti in questa regione, dove ha sede la “banca degli occhi” per cui il trapianto potrebbe avvenire in un secondo momento.
Dopo aver lottato per salvarsi, il giovane ha dunque regalato una speranza di vita a diverse persone, almeno 4 o 5, grazie alla scelta di generosità della famiglia in un momento di dolore inconsolabile. Una scelta che sarebbe stata anche la sua, dicono i famigliari. «Konrad sarebbe stato felice di salvare la vita ad altre persone, visto che aiutava sempre tutti», osserva il papà, affiancato da uno dei fratelli di Konrad, Mariusz. La sua bontà «era grande, e si preoccupava di tutto e di tutti». Non era solo buono, ma anche «dolce e premuroso» ed era mosso da «un’enorme voglia di vivere» che trasmetteva agli altri con la sua «simpatia» e con il sorriso che non lo abbandonava mai. Coltivava un sogno, quello di diventare un barista e di aver un bar tutto suo, e tra le sue passioni c’erano la musica rap e il calcio: il suo cuore, dal punto di vista calcistico, batteva per il Milan e per il Pescara. A proposito di cuore aveva un grande amore, Federica, che la sera della tragedia era con lui a Città Sant’Angelo, in un appartamento preso in affetto per i festeggiamenti di Capodanno. C’erano anche i fratelli di Konrad, Mariusz e Arek e le rispettive fidanzate. In un attimo, poco dopo la mezzanotte, quella lunga serata di allegria e baldoria è stata stravolta dall’incidente inimmaginabile. Konrad è finito giù dal balcone del secondo piano, battendo violentemente la testa. Su quel piazzale in cemento il corpo è stato recuperato dal personale del 118 mentre i carabinieri hanno ascoltato tutti i presenti, per capire cosa fosse accaduto e cosa ci fosse dietro quel volo. E si è capito che è stato un incidente. Immediata la corsa in ospedale per salvarlo, poi l’intervento chirurgico per rimuovere un ematoma e la speranza, che non si è mai spenta tra parenti e amici: quella di vedere Konrad di nuovo in piedi.
Il papà Giuseppe, dirigente medico del Centro trasfusionale, è stato sempre presente in questi giorni, fino a quando si è sentito dire che non c’era più niente da fare, nonostante le cure del personale della Rianimazione, che non ha mai smesso di lottare. Ed è arrivato il sì alla donazione dei genitori di Konrad. L’ultimo addio oggi, alle 15, nella basilica della Madonna dei sette dolori di Pescara.
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