Down discriminati a Gardaland, c'è un altro caso

Un padre denuncia: «E' successo anche a me»

PESCARA. C'è almeno un altro caso di discriminazione di persone down a Gardaland. A raccontarlo è Ilario Braga, veronese, padre di una ragazza di 36 anni che giovedì scorso si è vista negare la possibilità di salire su alcune giostre. Il signor Braga ha raccontato la sua storia dopo aver letto sul sito del Centro lo sfogo del magistrato pescarese Aldo Aceto, che ha denunciato un identico episodio capitato alla sua bambina di otto anni.

Ilario Braga, che prima della pensione era responsabile sicurezza per le Ferrovie dello Stato, giovedì scorso è arrivato con la figlia al parco intorno alle tre e mezza.

«Siamo andati all'ortobruco, un trenino per bambini», racconta l'uomo al telefono, «ma non ci hanno fatti salire. Più tardi abbiamo tentato di fare un giro anche sulla monorotaia negata alla figlia del signor Aceto. Abbiamo fatto la fila insieme a tutti gli altri, ma quando siamo arrivati all'ingresso il ragazzo ci ha detto che mia figlia non ci poteva andare».

«Ci hanno fatti scendere da una scala secondaria. Le persone che erano in fila ci guardavano con gli occhi sbarrati», racconta amareggiato Braga. «Chi vive la disabilità sa che queste cose possono succedere, ma non per questo ci è abituato».

All'amarezza del signor Braga si aggiunge anche un paradosso. «Io e mia figlia andiamo a Gardaland da anni più volte l'anno e non ci avevano mai impedito di salire sui trenini. Se erano pericolosi avrebbero anche potuto dircelo prima, visto che li usiamo da una vita».

Prima di andare via dal parco Braga, furibondo, ha cercato di avere il rimborso del biglietto e di parlare con un responsabile, ma senza successo. «Mi hanno fatto quasi pesare il fatto che mia figlia fosse entrata gratis e io a metà prezzo».

L'uomo è poi andato dai carabinieri per segnalare il fatto e informarsi su quali siano i passi da fare per una eventuale denuncia. «Scriverò alla direzione di Gardaland», spiega, «e aspetto una loro risposta. Se non arriverà li denuncerò. Non voglio soldi nè risarcimenti, vorrei solo che fossero sanzionati per questo comportamento».

«Non pretendo che la mia ragazza faccia le montagne russe», si sfoga il signor Braga, «ma perchè non può andare su un trenino dove salgono i bambini, spesso accompagnati anche dai loro nonni ottantenni? Mia figlia è down, sì, ma frequenta un centro sportivo, fa atletica. Perchè non deve andare sull'ortobruco? E' una cosa scriteriata».

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