Dragaggio, gli armatori: “Non basta rimuovere 200 mila metri cubi”

Duecentomila metri cubi non bastano.Mentre i lavori di dragaggio non sono ancora iniziati l’associazione armatori chiede aiuto alle istituzioni per vari interventi urgenti da effettuare in porto

PESCARA. Duecentomila metri cubi non bastano.Mentre i lavori di dragaggio non sono ancora iniziati l’associazione armatori chiede aiuto alle istituzioni per vari interventi urgenti da effettuare in porto. «Il dragaggio del porto di Pescara si farà, anche se non è ancora arrivato il momento di dire con esattezza quando cominceranno i lavori. C’è la certezza, però, che i lavori saranno eseguiti. Alla luce di ciò va fatta una considerazione ulteriore. E cioè: i 200mila metri cubi previsti nel bando del Provveditorato alle opere pubbliche non sono sufficienti a creare fondali idonei per tutte le imbarcazioni, che avranno difficoltà ad avvicinarsi alle colonnine dell’acqua e al distributore di carburante», spiegano gli armatori.

Gli armatori dicono quindi che «Prima che comincino i lavori di dragaggio promossi dal ministero è importante però effettuare una serie di interventi, di cui le istituzioni devono farsi carico. Vanno create e attivate le colonnine per l’erogazione dell’acqua e della corrente elettrica sulla banchina sud, tenendo conto che la Provincia di Pescara ha già stanziato 7.000 euro per l’erogazione dell’acqua alle imbarcazioni. Chiediamo poi che le istituzioni locali si facciano carico dei costi di bunkeraggio (al molo di levante o all’altezza del ponte del mare, banchina sud) fino a quando non sarà consentito alle imbarcazioni di fare rifornimento direttamente nei distributori che si trovano in banchina, dove queste spese di azzerano. Un’altra sollecitazione riguarda l’erogazione della cassa integrazione guadagni in deroga: per il 2012 sono state corrisposte dall’Inps solo le somme di 13 settimane a partire dal 5 luglio e mancano ancora tutte le mensilità da gennaio a luglio e da ottobre a dicembre. C’è da capire, inoltre, se saremo ammessi alla cassa integrazione anche per il 2013, come è opportuno che sia, considerate le condizioni attuali del porto e la nostra attuale inattività».