Dragaggio, la Sidra assicura «Lavori al via il 7 febbraio»

La ditta inizierà immediatamente la caratterizzazione e i rilievi dei fondali Marineria di nuovo in piazza venerdì per ottenere gli ammortizzatori sociali

PESCARA. «La caratterizzazione e i rilievi dei fondali del porto partiranno immediatamente, condizioni atmosferiche permettendo. Dureranno al massimo venti giorni e subito dopo si procederà con l’arrivo della draga a Pescara, attesa per il 7 febbraio. Le operazioni andranno avanti per 55 giorni e solo dopo questa prima fase i marinai potranno uscire in mare». Più che una promessa suona come un diktat lanciato da Carlo Alberto Marconi, l’ingegnere della direzione marittima e ambientale della Sidra, la ditta che si è aggiudicata l’appalto di 200mila metri cubi di materiali dallo scalo insabbiato.

Di fronte ai più agguerriti rappresentanti dei pescatori e degli armatori, al presidente della Provincia Guerino Testa che si è fatto interprete del malumore della categorie e al comandante della Direzione marittima per l’Abruzzo e il Molise Luciano Pozzolano, ieri pomeriggio i delegati della Sidra e del Provveditorato alle Opere pubbliche si sono riuniti nuovamente nel capoluogo adriatico. Obiettivo, sulla carta, rassicurare gli animi esasperati della marineria che dall’incontro del 15 gennaio scorso con il sottosegretario Guido Improta, non aveva ricevuto ancora nessuna notizia sull’inizio del cantiere né sugli ammortizzatori sociali arretrati e hanno già annunciato una nuova manifestazione di piazza venerdì. «Non abbiamo nessun problema a livello di uomini o di mezzi», spiega Marconi, «siamo un’impresa di costruzioni e per questo dobbiamo attenerci a una serie di procedure. Bisogna percorrere tutti i gradini, senza saltarne nessuno, perché il rischio, poi, sarebbe di trovarci al punto di partenza come se stessimo facendo il gioco dell’oca».

Che tradotto in parole povere equivale a non fare il passo più lungo della gamba, con una chiara allusione alle vicende giudiziarie del dicembre 2011, quando l’arrivo in porto della draga fu bloccato da un’inchiesta della Procura dell’Aquila. Proprio per questo ieri è stato siglato un protocollo con l’Arta, che assisterà la Sidra per le analisi dei sedimenti. Marconi e Giampiero Bisol, intervenuto per conto del Provveditorato, confermano che, una volta concluse le analisi dei materiali e le misurazioni batimetriche «venti giorni in tutto se il tempo è buono», si procederà a scavare 70mila metri cubi di materiali dall’avamporto, in modo da consentire un corridoio di passaggio per le imbarcazioni.

«Inizialmente», spiega Carlo Alberto Marconi, «avevamo programmato di dragare 50mila metri cubi al massimo da questa porzione del porto. Ma ci siamo accorti che da luglio scorso ad oggi le condizioni dei fondali sono peggiorate e quindi, per consentire una navigazione in totale sicurezza, è necessario procedere per almeno 70mila metri cubi. Se si considera che, mediamente, scaviamo 2mila metri cubi al giorno, allora possiamo affermare che occorrono 35 giorni dall’arrivo della draga per liberare lo scalo e dedicarci alle altre parti insabbiate». «Siamo in attesa», aggiunge Bisol, «della liberatoria della Regione per l’utilizzo dei sedimenti per il ripascimento. A questo scopo sono stati individuati due siti: o Pescara- Francavilla e Ortona».

Ylenia Gifuni

©RIPRODUZIONE RISERVATA