Dragaggio porto Pescara, i fanghi finiranno in Belgio

Nuova protesta della marineria davanti alla prefettura. Gli armatori chiedono un fermo straordinario fino a febbraio

PESCARA. I 200mila metri cubi di materiali accumulati sui fondali del porto saranno trattati in Belgio e la consegna dei lavori alla Sidra, il colosso romano che si è aggiudicato l’appalto da 10 milioni e 140mila euro, ci sarà tra il 5 e il 6 dicembre. L’affidamento sotto riserva di legge consentirà di ridurre al minimo i tempi di inizio delle operazioni di dragaggio, in modo da accelerare il rientro in mare dei pescatori e degli armatori, già colpiti da una lunga stagione di ritardi.

In base agli impegni assunti dalla ditta vincitrice della gara, che ha all’attivo una serie di lavori nei porti di Civitavecchia, Trapani e Ravenna e la realizzazione di una vasca di contenimento della capacità di 1 milione e 700 mila metri cubi davanti alla darsena di Livorno, è di concludere le operazioni in 85 giorni anziché 120.

La speranza dei marinai di Pescara è di evitare un’ondata di ricorsi da parte delle due ditte escluse dall’appalto, riuscire a liberare al più presto l’avamporto e mollare gli ormeggi a inizio febbraio. Per questa ragione ieri mattina sono tornati a protestare sotto la Provincia e la Prefettura, esponendo alcuni striscioni e chiedendo un incontro urgente con il prefetto Vincenzo D’Antuono. «Chiediamo scusa a tutta la città», dice a mezza voce Mimmo Grosso, «con il porto chiuso a Natale i prezzi del pesce aumenteranno del 40 per cento. Non è colpa nostra. Abbiamo tentato di evitare questo disagio in tutti i modi, ma non ci è stato possibile».

La richiesta dei pescatori e degli armatori, a questo punto, è di ottenere un fermo biologico straordinario limitato alla sola marineria pescarese e anticipato ai mesi di dicembre, gennaio e febbraio al posto del periodo estivo. «In questo modo», aggiunge Grosso, «potremmo andare in mare a luglio e agosto quando tutte le altre barche dell’Adriatico saranno ferme. Solo così potremmo recuperare qualche soldo».

Le rassicurazioni sul futuro della marineria cittadina sono arrivate prima per bocca del presidente della Provincia Guerino Testa, che ha incontrato gli operatori del porto e assieme a una loro delegazione ha esposto la problematica al prefetto D’Antuono. Mentre nel pomeriggio è stato il provveditore alle Opere pubbliche Donato Carlea, contattato sempre da Testa, a confermare l’accelerazione dell’iter del dragaggio.

«Tra il 5 e il 6 dicembre», ha detto, «salvo impedimenti si potrà procedere alla consegna dei lavori sotto riserva di legge, dopodiché la ditta potrà dare inizio alle attività di organizzazione del cantiere e successivamente al piano delle lavorazioni per la realizzazione dell'intervento promosso dal ministero delle Infrastrutture».

I tempi sono stretti: l’affidamento immediato in dieci giorni anziché in 35 come previsto dalla legge, l’avvio del cantiere e i carotaggi lungo il porto canale e l’avamporto in venti giorni al massimo. «Solo se otterremo gli incentivi economici», conclude Grosso, «smantelleremo il gazebo sul lungofiume Paolucci. In caso contrario non escludiamo proteste eclatanti dopo il 3 dicembre, alla scadenza del periodo di fermo straordinario».

Ylenia Gifuni

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