Due progetti in gara per il teatro del Mare

Via alle indagini geologiche al curvone per proseguire l’iter del Comune, ma spuntano gli elaborati del costruttore D’Andrea

MONTESILVANO. Due progetti contro. Era il 2005 quando l’allora sindaco Enzo Cantagallo presentò il teatro del Mare di Montesilvano. Poi, l’inchiesta Ciclone travolse Cantagallo e il progetto scivolò nel dimenticatoio fino a quando, nel 2009, l’amministrazione Cordoma, con Carlo Tereo de Landerset assessore ai Lavori pubblici, avviò un concorso tra 5 architetti emergenti per scegliere il progetto per l’area del curvone sulla riviera, un pugno di metri quadrati capaci di dare una svolta al turismo di Montesilvano. Nei restanti tre anni, fino al 2012, l’amministrazione Cordoma non riuscì a chiudere il caso. L’anno scorso, il sindaco seguente, Attilio Di Mattia, affidò a Germano D’Aurelio, in arte ’Nduccio, la delega alla realizzazione del teatro del Mare. Da assessore ’Nduccio si spinse alla previsione: «Tra un anno potrebbe essere pronto», disse il 4 maggio dell’anno scorso. Ma il curvone resta ancora senza teatro anche se sono stati costruiti i palazzi e Montesilvano dovrà tornare al voto il prossimo 25 maggio a seguito della sfiducia dei 13 consiglieri a Di Mattia.

Teatro ed elezioni, un legame c’è. Sì perché la prossima amministrazione si troverà a ragionare su due progetti in concorrenza: da una parte, quello pubblico avviato da Cordoma e Tereo, e dall’altra, quello privato presentato dal costruttore D’Andrea, proprietario dei palazzi che dovrebbero essere lo sfondo dell’opera. Intanto, il progetto comunale, affidato all’architetto Sara Tarricone, muove un altro passo verso la conclusione grazie a un atto del commissario Maria Pia De Rosa: il dirigente ai Lavori pubblici Gianfranco Niccolò ha ordinato un’indagine geologica nella zona del curvone dal costo di 7.612 euro e affidata a Eustachio Pietromartire, atto necessario per stilare il progetto esecutivo dell’opera. «Avevo chiesto la relazione geologica fin dal 2009», dice Tarricone. A distanza di 5 anni, con il Comune in mano a un commissario, l’incarico al geologo è arrivato.

Saranno due i progetti su cui l’amministrazione futura dovrà esprimersi: quello di Tarricone colloca il teatro «in una duna artificiale», circondata da un «parco botanico» e con «fonti energetiche biocompatibili»: «Una struttura che sia più di un teatro all’aperto», dice la relazione allegata alle prime tavole, «con delle strutture intorno, parcheggi e servizi, un parco della musica vero e proprio». Il progetto di D’Andrea parla di un teatro da 664 posti con un palco di 200 metri quadrati: «Una struttura semi ipogea», spiega la relazione, «parzialmente interrata sul lato strada in modo da offrire maggiore riparo dai rumori del traffico». Per la costruzione, il Comune si appoggerebbe a D’Andrea che dovrebbe costruire la piazza davanti al teatro, poi, con una gara d’appalto, il Comune dovrebbe cercare l’impresa per creare teatro e anche un’area verde.

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