Ecco chi sta con l’uomo che vuole prendersi il centrodestra

Accompagnato da Antonio Tajani arriva a Pescara per sostenere il No al referendum Ma anche per presentare il suo nuovo movimento. Il Centro conta le sue forze nella regione

PESCARA. Per il momento a unirlo è solo il No al referendum. Dopo l’esito delle urne, tutto sarà diverso. Nel frattempo il centrodestra abruzzese ha gli occhi fissi su Roma e con una certa curiosità accoglie questa mattina a Pescara (ore 11 in Comune asiseme ad Antonio Tajani) l’ultimo enigma lanciato dalla ditta Berlusconi. Il manager-politico Stefano Parisi, battezzato delfino nell’inquieta Arcore, e subito ridimensionato. Parisi da venerdì ha un nuovo movimento, “Energie per l’Italia”, col quale ha deciso di risalire da solo la corrente del centrodestra, partendo dal mare dei moderati senza partito e senza speranza. “Energie per l’Italia” sarà il prossimo approdo anche dei moderati dell’Abruzzo, regione moderata per eccellenza? E che cosa faranno gli esponenti di Forza Italia? Che cosa faranno i quadri regionali del partito che Parisi ha definito «impiegatizio»? Il Centro lo ha chiesto ad alcuni dei più rappresentativi.

Sono due gli esponenti azzurri in tutta la provincia pescarese considerati vicini a Parisi. Si tratta dell'ex sindaco di Pescara, ora consigliere comunale, Luigi Albore Mascia e del suo collega consigliere e responsabile regionale della formazione di Forza Italia Eugenio Seccia. Entrambi, il 16 e 17 settembre scorsi, hanno preso parte alla convention che l'ex manager ha organizzato a Milano. Ma ora anche tra gli esponenti azzurri, che avevano in un primo momento pensato di avvicinarsi a lui, si stanno registrando dei dietrofront.

Perché il movimento creato da Parisi appare un progetto politico in contrapposizione con Forza Italia. «Domani (oggi, ndr) alla manifestazione organizzata da Parisi si porrà un problema», afferma il capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Marcello Antonelli, «l'ex manager, dopo aver fatto nascere questo movimento sta ancora nel partito di Berlusconi?». Qualche perplessità l’esprime anche Mascia. «Berlusconi ha preso le distanze da Parisi», osserva, «ora voglio vedere dove vorrà andare l'ex manager». Di sicuro, questa mattina saranno in Comune ad accoglierlo il coordinatore regionale Nazario Pagano, che però non era presente alla convention a Milano, e Seccia. «Guardiamo con attenzione il suo pensiero liberare», commenta quest'ultimo, «vediamo cosa succederà, spero che il suo intento sia unitario».

Resta in una posizione di attesa il coordinatore provinciale di Forza Italia Carlo Masci, proveniente da una lunga esperienza politica nata con le liste civiche. «Oggi non ha senso parlare di vicinanza a Parisi», fa notare, «abbiamo organizzato una manifestazione per il no alla riforma di Renzi e a quella dobbiamo pensare. Io mi considero tra le persone che attendono un cambiamento forte, ma adesso dire se si è vicini all'uno o all'altro leader non ha senso. La battaglia è contro la riforma, dopodiché si potrà pensare ad una aggregazione forte».

A Chieti Forza Italia non ha più da tempo né un coordinatore cittadino né un commissario. Il partito viaggia in città senza testa, anche se l’anima della ex Alleanza Nazionale si ritrova attorno ai due leader naturali, il consigliere regionale Mauro Febbo e l’onorevole Fabrizio Di Stefano. Tra i forzisti della prima ora, l’assessore comunale Alessandro Bevilacqua, ultimo coordinatore cittadino, guarda con interesse a Parisi, anche se, sottolinea, che «sin quando c’è Berlusconi, il leader sarà sempre lui. Oggettivamente Parisi è stato un grande manager, adesso siamo in attesa di vedere come si comporterà da “manager politico”. Tutti i veri forzisti anche a Chieti credo stiano aspettando un feed back da lui. Parisi rappresenta un’innovazione, ma è tutto da vedere, valutare e capire. Oggi il leader del partito è ancora Berlusconi».

Graziella Di Campli, capogruppo consiliare di Forza Italia, sarà oggi al Comune di Pescara invitata dal partito come tanti altri colleghi. «Berlusconi dovrà avere un erede prima o poi», dice la Di Campli, «e tutto quello che riguarda il gruppo va visto con interesse. Parisi fino a ieri è stato espressione di Berlusconi, ma il collante oggi è ancora il presidente». A guardare con interesse alla nuova esperienza lanciata da Parisi, “Energie per l’Italia”, è invece Antonello Di Campli Fiore, coordinatore di Lanciano e responsabile regionale di Alleanza liberaldemocratica per l’Italia: «Sono stato a Milano e oggi sarò a Pescara».

A Vasto l’aria cambia: «Siamo di Forza Italia e ci muoviamo in linea con il partito». Guido Giangiacomo, capogruppo consiliare azzurro, spiega che a Vasto nessuno sta con Parisi. Il gruppo vastese si muove compatto e unito nel solco tracciato dai vertici regionali. «Non so se in Abruzzo c'è qualcuno che ha intenzione di seguire Parisi», aggiunge Giangiacomo, «a Vasto sono certo che nessuno lo farà».

«Basta con le nomine, il centrodestra ha bisogno di maggiore democrazia al suo interno». Parola del vicepresidente del consiglio regionale Paolo Gatti, che ribadisce tuttavia come anche all'interno di Forza Italia, per quel che riguarda il suo territorio, cioè la provincia di Teramo, si attende l'esito del referendum per chiarire meglio posizioni di leadership interna e alleanze. E a proposito di leadership nazionale, Gattidice: «A me pare che se il centrodestra vuole ricostruire una identità liberale e popolare, debbano cambiare parole e sostanza. Il vocabolo eredità non mi piace, tanto più che non mi sembra che ci sia un nuovo Berlusconi. Quindi va cambiato lo schema: niente nomine ma massicce iniezioni di democrazia. Tradotto: devono essere gli elettori di centrodestra a scegliere il gruppo dirigente. Circa i connotati che ha e che potrebbe assumere il partito di Forza Italia in futuro aggiunge: «Siamo in una fase di transito, bisognerà vedere l'esito del referendum. Penso che quello che oggi si chiama Forza Italia potrà essere nel futuro il motore e la parte centrale di un centrodestra rinnovato, moderno, liberale e popolare. Questo sia sul piano nazionale che su quello locale».

Gatti poi, in relazione alla fase di riposizionamento che si sta dando l'Ncd e sull'eventualità di una nuove definizione dei contorni di Forza Italia spiega: «Assistiamo a un momento di confusione che dopo il referendum troverà un momenti di chiarezza. Questo varrà per tutti i partiti, anche nel nostro territorio».

Maggiore ottimismo sullo stato di salute di Forza Italia traspare dalle parole di Vincenti Fanini, coordinatore del partito in provincia di Teramo: «I nostri sindaci stanno gestendo la fase post terremoto egregiamente e sono certo che i cittadini stanno osservano questo lavoro e verrà premiato. Ovviamente in futuro dobbiamo guardare maggiormente verso l'elettorato dei moderati». E sul tema della leadership post Berlusconi, Fanini è secco: «Per noi il leader è ancora Silvio Berlusconi. Quello di Parisi è un'ottimo nome tra le tante professionalità in campo, ma ce ne sono molti altri».

«Se fosse venuto da solo si sarebbe capito meglio», commenta Antonio Morgante, che fa parte del Gruppo di lavoro di Energia per l'Italia, «essendoci anche Tajani parteciperanno in tanti e le problematiche relative a Parisi passeranno in secondo piano». Per la senatrice Paola Pelino, «Parisi fa bene al centrodestra». Non è intenzionata a seguirlo, ma neanche disdegna la sua presenza all'interno della coalizione. «Io andrò a Pescara», annuncia, «in questo momento Parisi sta cercando di raccogliere i consensi di quelle persone che si erano disamorate della politica, e di alcuni del centrodestra un po' demotivati. Forza Italia». Ma per la Pelino la guida resta sempre il presidente Berlusconi. Su questo punto è d'accordo il tesoriere regionale di Forza Italia, il consigliere Emilio Iampieri: «Ho la massima fiducia nel presidente Berlusconi e sono sicuro che è ancora lui l'uomo giusto per guidare il nostro partito». Per l'ex presidente della provincia dell'Aquila, Antonio Del Corvo (Fi), «Parisi va a recuperare un'area che comunque non ci votava più perché di certo lo scopo non è replicare una Forza Italia 2».

(Hanno collaborato

Pietro Guida

e Maria Anna De Troia)

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