Ecco il nuovo consiglio comunale: entrano in 32, le donne sono solo 6 

Piccole modifiche dopo il riconteggio dei voti, Andreelli prende il posto di D’Angelo in Pescara futura Ma Di Pietrantonio (Pd) contesta i risultati: «Ci spettano 5 consiglieri e non 4, facciamo ricorso al Tar»

PESCARA. Ieri mattina, alle 8,30 in punto, il presidente del tribunale Angelo Mariano Bozza, nella sala consiliare semi vuota, ha proceduto alla proclamazione degli eletti. Niente cerimonia, solo pochi minuti per leggere i nomi dei 32 nuovi consiglieri. Poi, il presidente è scappato in tribunale. Assente il neo sindaco Carlo Masci.
LE NOVITÀ. Poche le novità, rispetto ai nomi circolati il 27 maggio scorso, cioè quando sono stati resi noti i voti provvisori degli eletti. Solo qualche correzione alle preferenze di alcuni candidati e una modifica tra gli eletti di Pescara futura, una delle due liste civiche che fanno parte della coalizione di centrodestra.
Nel riconteggio dei voti, si è scoperto che Sabatino Andreelli ha preso 360 preferenze, lo stesso numero di Simone D’Angelo, rispetto ai 369 assegnati inizialmente, ma è il primo a entrare in consiglio essendo il primo nome inserito nella lista dei candidati alle elezioni amministrative. Le donne, invece, sono solo 6. È cambiato il numero di voti anche di altri consiglieri, ma questo non ha comportato cambiamenti tra gli eletti, rispetto al quadro emerso inizialmente. Vincenzo D’Incecco (Lega) resta il più votato in assoluto con 1.023 preferenze. Segue Stefania Catalano (Pd) con 1.016. Invece Marinella Sclocco, Erika Alessandrini e Carlo Costantini sono stati eletti con i voti che hanno ottenuto come candidati sindaci.
I PRIMI NON ELETTI. Una schiera di candidati non eletti potrebbe entrare in un secondo momento con la nomina di alcuni consiglieri in giunta. Infatti, la nomina ad assessori comporta automaticamente la decadenza da consigliere. Ecco i primi non eletti dei partiti della maggioranza. Per la Lega ci sono Andrea Salvati, Patrizia Martelli, Cristian Orta, Mauro Renzetti, Amedeo Volpe. Per Forza Italia, Isabella Del Trecco, Alessio Di Pasquale, Ivo Petrelli, Giuliano Diodati. Per Fratelli d’Italia, Zaira Zamparelli, Mariarita Paoni Saccone, Domenico Salerno.
Per Pescara futura, Simone D’Angelo. Per Amare Pescara, Piacentino D’Ostilio. Per l’Udc, Giuseppe Bruno.
Ecco, invece, i primi dei non eletti dei partiti o delle liste di opposizione. Per il Pd, Moreno Di Pietrantonio, Marco Presutti. Per Pescara città aperta, Gabriella Lola Berardi. Per la lista Per Sclocco sindaco, Antonio D’Agostino. Per il Movimento 5 Stelle, Marco Romano. Per le liste civiche che appoggiavano la candidatura a sindaco di Carlo Costantini, Simonetta Quieti e Massimiliano Di Pillo.
PARTE IL RICORSO. A poche ore dalla proclamazione degli eletti, è arrivata una contestazione. Il segretario cittadino del Pd Moreno Di Pietrantonio, primo dei non eletti della lista dei dem, ha annunciato un ricorso al Tar. «Facciamo ricorso», ha detto, «perché riteniamo che al Pd spettino cinque consiglieri, anziché quattro. Quindi, riteniamo giusto difendere le nostre ragioni davanti al tribunale amministrativo». «Secondo la legge», ha spiegato il segretario, «il 60 per cento dei consiglieri spetta alla maggioranza e il 40 per cento all’opposizione, ma il 60 per cento dei 32 posti è 19,2 e il 40 per cento è 12,8. Quindi arrotondando, la maggioranza dovrebbe avere 19 consiglieri e non 20 e l’opposizione 13 e non 12 e il posto in più spetterebbe al Pd».
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