Elezioni, centinaia a Pescara per le candidate di M5S / Video

Kermesse in piazza Salotto con i parlamentari del Movimento 5 Stelle. La Sabatini attacca Mascia, Testa e Alessandrini, la Marcozzi contro Chiodi

PESCARA. «Testa? Uno che va a fare campagna elettorale al mercato in giacca e cravatta. Mascia? Non ha avuto il coraggio di farsi vedere quando a Porta Nuova c’è stata l’alluvione. E Alessandrini? È stato cinque anni in consiglio comunale, ma non ha fatto nulla. Adesso s’è messo dalla parte dei commercianti, ma eravamo noi con loro, al rondò di via Teramo, durante i loro sit-in contro i lavori in atto su corso Vittorio Emanuele». È partita lancia in resta, ieri sera, sotto la pioggia, di fronte ad alcune centinaia di simpatizzanti, la campagna elettorale di Enrica Sabatini, il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle. Un appuntamento, quello di piazza Salotto, dove su un’impalcatura da imbianchino si sono alternati parlamentari pentastellati, come Gianluca Vacca, Daniele Del Grosso e Alessandro Di Battista e le candidate alle elezioni europee, quali Melania Pomante e Daniela Aiuti, in aggiunta a Sara Marcozzi, candidata alla presidenza della Regione.

E Sabatini ha affondato i colpi contro i tre suoi maggiori concorrenti al municipio. «Loro adesso che fanno? Non si fanno vedere per anni e poi, a ridosso delle elezioni, ti contattano su Whatsapp», urla dal palco Sabatini riferendosi all’applicazione di messaggistica per smartphone. «La realtà è che hanno una paura matta di perdere le elezioni», ha aggiunto subito dopo. Tanta paura, secondo Sabatini, «che hanno dovuto schierare 700 candidati (in realtà ne sono 670 in totale), mentre a noi ne sono bastati solo 30».

L’invettiva del candidato sindaco s’è poi rivolta verso chi ha più volte sottolineato l’inesperienza del M5S. «L’esperienza», ha detto di fronte ad un pubblico di giovani, con qualche canuto qua e là, «è invece anche negativa. Non ti fa vedere le soluzioni ai problemi. E ora a noi non ci resta che rimboccarci le maniche. Tanto il 25 maggio la città cambierà faccia e così tutti noi diventeremo sindaci di Pescara», ha concluso.

Marcozzi, invece, candidata governatrice, ha puntato il dito contro i «salti della quaglia» da un partito all’altro. «Gli altri si sono impegnati solo a cercare i transfughi», ha sottolineato dall’impalcatura, rifiutando anche l’ombrello che le era stato offerto da un attivista. «E ora il fenomeno che si sta avvertendo è quello del copiare i nostri programmi. Hanno cominciato con il wi-fi», ha precisato la teatina Marcozzi, che pur di accattivarsi gli uditori ha sottolineato di essere nata a Pescara, «e poi hanno proseguito con l’ambiente. L’ultima che adesso hanno “ideato” è che con le bonifiche si possono creare anche dei posti di lavoro».

«Tempo fa, inoltre», ha fatto sapere Marcozzi, «ho anche proposto di risparmiare 11 milioni di euro, tagliando gli stipendi dei consiglieri regionali, per destinarli ad un fondo per le medie e piccole imprese. L’ho fatto presente a D’Alfonso e a Chiodi, ma non ho ricevuto nessuna risposta». Intanto oggi, è stato annunciato durante il comizio, i 5 Stelle presenteranno lista e programma per Pescara.

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