Elvira e Alessandra spose, sono le prime a Pescara: "Un traguardo di civiltà"

Celebrata in un clima di commozione la prima unione civile in città. Tutto pronto per un’altra cerimonia di sole donne e, a metà ottobre, il primo “sì” di due uomini

PESCARA. Un «sì, con grande piacere» dopo la domanda di rito pronunciata dal sindaco Marco Alessandrini suggella la prima unione civile della storia di Pescara. Un abbraccio, qualche lacrima e una musica discreta in sottofondo ha accompagnato ieri mattina, nella sala degli Alambicchi dell'Aurum, il grande giorno di Elvira e Alessandra.

La prima coppia dello stesso sesso ad aver sfatato con coraggio gli stereotipi di genere e ad aver aperto la strada del riconoscimento istituzionale, ha voluto ascoltare con attenzione i nuovi diritti e le tutele allargate previste dalla legge Cirinnà. Capelli corti e tailleur pantalone per entrambe (bianco per l'una e nero per l'altra), Elvira e Alessandra hanno scelto di farsi accompagnare da due testimoni, sempre donne.

Tra familiari e amici accorsi da tutte le parti d'Italia per festeggiare il nuovo traguardo, si sono tenute per mano per tutta la durata della cerimonia per poi sciogliersi in un abbraccio tra gli applausi degli invitati.

«Siete emozionate?», chiede loro il sindaco, prendendo la parola in una sala gremita in cui si respira affetto e commozione. «Questa unione rappresenta un traguardo di civiltà. Oggi Pescara apre ancora di più le sue porte al riconoscimento dei diritti. Sono emozionato anche io. Si vede che non è un traguardo soltanto vostro, ma di tutti coloro che vi hanno seguito in questo percorso».

L'abbraccio finale tra le prime donne della città a unirsi civilmente dopo l'approvazione della legge Cirinnà si accompagna a qualche lacrima di gioia. Elvira e Alessandra si sono conosciute a Roma 14 anni fa e da allora non si sono più separate, lottando fino alla fine per vedere riconosciuto il loro amore. Adesso, dopo la registrazione in Comune, la coppia ha acquisito tra le altre cose il diritto alla reversibilità della pensione del partner, al dovere di assistenza morale e materiale, la possibilità di scegliere un cognome comune, la facoltà di essere nominati tutore del coniuge infermo. Dopo la cerimonia di ieri altre due donne si uniranno civilmente domani (sabato 1 ottobre), mentre a metà ottobre pronunceranno il fatidico «sì» due uomini.

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