Esami truccati, 4 anni al prof Panzone

Condannato il docente di Tecnica bancaria, sospeso dal giorno dell’arresto. Chiedeva soldi per far superare le verifiche

PESCARA. Avrebbe pilotato gli esami spinto «dalla necessità impellente di reperire denaro».

Il professor Luigi Panzone, 60 anni, originario di Pianella, docente di Tecnica bancaria alla facoltà di Scienze manageriali dell'università D’Annunzio, ieri pomeriggio è stato condannato con il rito speciale del giudizio immediato a quattro anni e due mesi e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici per i reati di corruzione e falso, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Pescara su presunti esami "truccati".

La pena inflitta dal tribunale collegiale, presieduto dal giudice Maria Michela Di Fine, è leggermente inferiore ai 5 anni di reclusione chiesti dal pm Valentina D'Agostino, che nella sua requisitoria aveva parlato di «fatti gravi, che violano in maniera spudorata beni tutelati dalle norme quali la trasparenza e la serietà della pubblica amministrazione».

Secondo l'accusa, Panzone, che per questa vicenda il 5 marzo 2014 finì agli arresti domiciliari e che da allora è stato sospeso dall’ateneo, avrebbe segnalato ai suoi colleghi quelli che il giudice per le indagini preliminari Luca De Ninis aveva definito «due studenti lavoratori», ossia il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi e l’imprenditore Michele D’Alba, per consentire loro di superare positivamente e agevolmente alcuni esami.

Sempre secondo il pubblico ministero, le sue pressioni sarebbero andate a buon fine, tanto che le prove sarebbero state superate senza neppure essere sostenute o in alcuni casi con uno sforzo minimo. In particolare, Panzone avrebbe accettato da Riccardi «la promessa di 50 mila euro (nonché il finanziamento di ulteriori somme necessarie a Panzone per riacquistare l'immobile dei familiari, o, comunque, l'impegno di Riccardi ad acquistare l'immobile anticipandone il prezzo) per fare ottenere a Riccardi il superamento degli esami universitari».

Il docente, che era protestato e aveva urgente necessità di denaro, sarebbe intervenuto per consentire anche all'imprenditore D'Alba, che gli avrebbe consegnato 13mila euro, di superare gli esami.

Relativamente alle altre persone che erano finite nell’inchiesta condotta dalla Digos, guidata da Leila Di Giulio, la loro posizione è passata al vaglio di un procedimento parallelo.

Nello specifico, Nicola De Marco, docente di inglese alla facoltà di Scienze manageriali della D'Annunzio, e Margherita Tinari, componente della commissione e sottoscrittrice del verbale relativo all'esame orale di Lingua Inglese II del 26 giugno 2012, sono stati giudicati il 3 maggio scorso dal giudice per l’udienza preliminare Gianluca Sarandrea, con il rito abbreviato: il primo ha rimediato una condanna per falso a 5 mesi e 10 giorni, mentre la seconda è stata assolta dall'accusa di falso.

Riccardi, D'Alba e Joelle Touitou, compagna del professor Panzone, sono stati invece rinviati a giudizio e il processo entrerà nel vivo proprio questa mattina con l'audizione in aula dei primi testimoni dell'accusa.

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